Egregio Presidente,
per puro caso, ma davvero per puro caso, siamo venuti a conoscenza che in questi giorni si stanno tenendo importanti incontri tra i vertici di INPS, INAIL e INL, presieduti dalla ministra Catalfo, per affrontare la delicata questione relativa alle modifiche da apportare al famigerato D. Lgs. 149/2015, naturalmente stiamo parlando di vigilanza ispettiva. Poiché Lei, sull'argomento, non ha ritenuto informare preventivamente le OO.SS., sono state messe in circolazione alcune bozze di proposta che lasciano adito alle più sfrenate e fantasiose conclusioni. Almeno si spera siano tali. A tal proposito, al fine di ridare all'Istituto una propria autonomia, ci consenta allora di rappresentarle la nostra
Anche luglio è sfumato, a prescindere dagli sforzi fatti sia dai singoli componenti della parte datoriale sia dalle parti sindacali che mai si sono sottratte al confronto ed anzi hanno pungolato i vertici dell’amministrazione per averlo.
I passaggi di profilo, oggetto della riunione odierna tra delegazione trattante e organizzazioni sindacali, arrancano lentamente mentre da anni c’è una fame atavica di professionalità scarse in Istituto. Le informazioni presentate al tavolo di contrattazione sembrerebbero mostrare la mancata applicazione degli accordi contrattuali del 2017 e dell’aprile scorso. Nel dettaglio, continuano a non essere chiare le motivazioni di alcuni mancati accoglimenti così come non sono noti i requisiti formativi ed
Negli ultimi anni e, maggiormente al tempo del corona virus, sembrerebbe essere stata riscontrata una patologia caratterizzata dal condizionamento psicologico che induce molte persone ad opporsi, soltanto a parole, fermamente ad azioni che vengono richieste mentre, nei fatti, ad acconsentire a decisioni altrui anche senza riscontro alcuno. Si tratterebbe di una sorta di patologia sociale, che vede da un lato l’utilizzo del NO come forma di rivendicazione delle proprie libertà individuali e dall’altro il “naturale” gesto di acconsentire alle decisioni altrui.
Enrico Donaggio, nel saggio “Direi di NO”, descrive questo sentimento e propone la costruzione di uno “strumentario critico” per realizzare una base di conoscenza al fine di opporsi
A questa famosa frase citata dal compianto Alberto Sordi nel film “Il marchese del Grillo” sembra ispirarsi la nostra Amministrazione nei rapporti con i lavoratori e i loro rappresentanti.
Infatti, nonostante il CCNL 2016-2018 dica a chiare lettere che “Il sistema delle relazioni sindacali è lo strumento per costruire relazioni stabili tra amministrazioni pubbliche e soggetti sindacali, improntate alla partecipazione consapevole, al dialogo costruttivo e trasparente, alla reciproca considerazione dei rispettivi diritti ed obblighi, nonché alla prevenzione e risoluzione dei conflitti” e, ancora, che “Il sistema delle relazioni sindacali è improntato a principi di responsabilità, correttezza, buona fede e trasparenza dei comportamenti
Non più di 26 giorni fa spiegammo che l’accordo sul protocollo non andava bene nonostante avessimo messo il nostro massimo impegno per contribuire a redigerlo. Avevamo chiesto, tra gli altri, l’impegno dell’Amministrazione a costruire un sistema di gestione della salute e della sicurezza secondo la disposizione della legge, non a nostro piacimento. Lo chiedevamo perchériteniamo che la standardizzazione delle procedure e delle metodiche fossero garanzia di migliore tutela dei lavoratori
Il primo aprile, in piena pandemia, durante il primo giorno di richiesta delle prestazioni straordinarie COVID il nostro sito istituzionale andò in crisi per le motivazioni, si disse, più disparate.
In quell’occasione i dipendenti ed i fornitori della direzione informatica furono additati come incapaci, il Presidente e tutto l’Istituto fu al centro di polemiche che riempirono le pagine dei quotidiani.
Poco fa, dal report dell’Organismo permanente di monitoraggio e analisi sui rischi di
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