Tra pochi minuti si terrà l’audizione parlamentare del Presidente Tridico in merito alla deplorevole ed odiosa situazione generata dalla richiesta di benefici da parte di amministratori pubblici e parlamentari.

Per come è stata presentata la vicenda dai media, sembrerebbe che alcune forze politiche vogliano tenere sulla graticola il nostro Presidente per la gestione dei sussidi emergenziali continuando a ricordare che vi sono casi di cittadini ancora in attesa delle prestazioni.

Nell’emergenza di quest’anno, pari forse soltanto a quella di una guerra, l’Istituto ha dato prova di produttività e competenza anche nel saper gestire milioni di pratiche realizzando in fretta applicazioni software e procedendo rapidamente a sostenere milioni di cittadini anche inventandosi un lavoro agile con mezzi inizialmente goffi. Solo poche settimane fa, ricordiamo, l’Istituto ed il nostro Presidente venivano accusati di mantenere troppa burocrazia e di rallentare, con troppi controlli, l’erogazione delle prestazioni. Oggi si lamenta che i controlli eseguiti a posteriori servono per mettere sulla gogna qualche nome illustre. Come se a giustificarsi debba essere chi scopre un comportamento scorretto e non chi lo compie

L’Istituto è stato da sempre oggetto delle attenzioni della politica di qualsiasi colore a causa della dimensione, la composizione e l’amministrazione dei fondi dei lavoratori e forse, per questo, chi siede al vertice deve vivere perennemente sulla graticola.

Certo è che oggi nessuno potrà più negare che le banche dati custodite dall’Istituto sono fonte di grande conoscenza e di studio sui fenomeni del lavoro nel nostro Paese, anche sui fenomeni al limite della legge e sui comportamenti dei “furbetti” né che i lavoratori siano attivi, a prescindere dall’organizzazione del lavoro e dal posto fisico dove operano.

Numericamente, i furbetti delle prestazioni sono certamente molti di più di quelli che, oggi, sono alla ribalta della cronaca ed alcuni esempi li abbiamo riportati in un nostro precedente comunicato, segno di un malcostume diffuso che i dipendenti dell’Istituto ben conoscono e, spesso, devono contrastare mettendoci direttamente la faccia.

Oggi, chi attaccherà il nostro Presidente, attaccherà la faccia dell’Istituto con le sue persone, la loro competenza, la loro operosità. 

Noi non lo consentiremo! Presidente, tenga alto il nome dell’Istituto e delle sue persone, noi saremo con lei!

IL COORDINATORE GENERALE

UILPA-INPS

Sergio Cervo