FURBETTI DEL COVID-19... ADESSO CHIAMATECI FANNULLONI!!
Dopo aver circolato per alcuni giorni, ieri è stato reso noto ufficialmente che tra i furbetti delle prestazioni emergenziali, ci sono numerosi amministratori pubblici, star della TV e cinque parlamentari. Ieri la notizia ha infiammato le trasmissioni TV ed alimentato il toto-nomi che, prudenzialmente, non sono stati diffusi dall’Istituto.
Come ampiamente dibattuto, non ci sono stati errori da parte dell’Istituto nell’applicazione della norma ma, forse, l’esigenza di rispondere in fretta alle esigenze del Paese in lockdown ha fatto scrivere norme che hanno lasciato molto aperte le maglie di una rete di controlli e limitazioni che, oggi, tutti vorrebbero fossero stati fatti.
Il malcostume diffuso del “piglia-piglia”, a ben
VIGILANZA: QUALCUNO VENGA A CHIARIRE
Il programmato incontro che doveva tenersi ieri tra la ministra Catalfo e i vertici di INL INPS e INAIL, in merito alle modifiche da apportare al DLgs 149, è saltato, e per fortuna aggiungiamo noi. Infatti su un argomento così delicato e complesso il Presidente Tridico, unitamente agli altri vertici dell’Istituto, ha evitato ogni confronto, eludendo anche una informativa periodica e costante sulla questione. Eppure a leggere qualche comunicato sembra che qualcuno sappia. Infatti, si
SMART WORKING IMPRODUTTIVO? IMPRODUTTIVO SARÀ LEI !!
Una delle figure che vanno per la maggiore nei talk show televisivi è quella dell’intellettuale di sinistra che piace a destra, citando in continuazione Marx e Gramsci per dare addosso all’attuale sinistra fucsia, politicamente corretta ma eticamente corrotta.
Stupisce che alla categoria voglia iscriversi anche un giornalista preparato come Federico Rampini.
Nel corso di una trasmissione televisiva cui partecipava, ad un certo punto è stato infatti mandato in onda un servizio (che nulla aveva
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE PER LA VIGILANZA ISPETTIVA
Egregio Presidente,
per puro caso, ma davvero per puro caso, siamo venuti a conoscenza che in questi giorni si stanno tenendo importanti incontri tra i vertici di INPS, INAIL e INL, presieduti dalla ministra Catalfo, per affrontare la delicata questione relativa alle modifiche da apportare al famigerato D. Lgs. 149/2015, naturalmente stiamo parlando di vigilanza ispettiva. Poiché Lei, sull'argomento, non ha ritenuto informare preventivamente le OO.SS., sono state messe in
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
Anche luglio è sfumato, a prescindere dagli sforzi fatti sia dai singoli componenti della parte datoriale sia dalle parti sindacali che mai si sono sottratte al confronto ed anzi hanno pungolato i vertici dell’amministrazione per averlo.
I passaggi di profilo, oggetto della riunione odierna tra delegazione trattante e organizzazioni sindacali, arrancano lentamente mentre da anni c’è una fame atavica di professionalità scarse in Istituto. Le informazioni presentate al tavolo di contrattazione
DIREI DI NO MA FACCIO SÌ LO STESSO
Negli ultimi anni e, maggiormente al tempo del corona virus, sembrerebbe essere stata riscontrata una patologia caratterizzata dal condizionamento psicologico che induce molte persone ad opporsi, soltanto a parole, fermamente ad azioni che vengono richieste mentre, nei fatti, ad acconsentire a decisioni altrui anche senza riscontro alcuno. Si tratterebbe di una sorta di patologia sociale, che vede da un lato l’utilizzo del NO come forma di rivendicazione delle proprie libertà individuali e
"MI DISPIACE MA IO SO' IO E VOI NON SIETE UN C..."
A questa famosa frase citata dal compianto Alberto Sordi nel film “Il marchese del Grillo” sembra ispirarsi la nostra Amministrazione nei rapporti con i lavoratori e i loro rappresentanti.
Infatti, nonostante il CCNL 2016-2018 dica a chiare lettere che “Il sistema delle relazioni sindacali è lo strumento per costruire relazioni stabili tra amministrazioni pubbliche e soggetti sindacali, improntate alla partecipazione consapevole, al dialogo costruttivo e trasparente, alla reciproca
CONDIZIONAMENTO IN DG - RIENTRO POSSIBILE?
Bollettino del rientro del primo luglio
Quindici giorni fa vi abbiamo spiegato perché non abbiamo potuto sottoscrivere la proposta di accordo di DG per il rientro in ufficio anzitempo rispetto al contenuto della direttiva 3 del Ministro della Funzione Pubblica (31/7/2020).
Premesso che a noi interessava che il graduale ritorno alla normalità avvenisse in sicurezza e che l’OMS, non noi, ha ribadito che il rischio pandemico è ancora particolarmente insidioso, riteniamo che in
SOTTO IL VESTITO NIENTE: MA QUALE SICUREZZA?
Non più di 26 giorni fa spiegammo che l’accordo sul protocollo non andava bene nonostante avessimo messo il nostro massimo impegno per contribuire a redigerlo. Avevamo chiesto, tra gli altri, l’impegno dell’Amministrazione a costruire un sistema di gestione della salute e della sicurezza secondo la disposizione della legge, non a nostro piacimento. Lo chiedevamo perchériteniamo che la standardizzazione delle procedure e delle metodiche fossero garanzia di migliore tutela dei lavoratori
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