La settimana  lavorativa che si è chiusa venerdì scorso ha fatto registrare più di una riunione tra l’Amministrazione e le Organizzazioni sindacali su una serie di temi di primaria importanza che vanno dalla prosecuzione del negoziato sul CCNI 2020/2021 delle aree A, B e C alla bozza di messaggio Hermes sul riassetto organizzativo della vigilanza ispettiva per terminare alle comunicazioni sull’ampliamento della sperimentazione del reassessment del modello di servizio nelle regioni già coinvolte in tale processo di revisione per chiudere, dulcis in fundo, con la bozza di messaggio Hermes su “Indicazioni organizzative per i servizi al front-end di sede” piombata sulle caselle sindacali di posta elettronica giovedì scorso alle ore 15.11 e sul cui contenuto abbiamo avuto modo di esprimerci con il nostro comunicato dello scorso 29 maggio.
Andiamo per gradi.


CCNI 2020/2021 AREE A B C
Nelle giornate di martedì 25 e venerdì 29 maggio è terminato “in prima lettura” l’esame dell’articolato della bozza di CCNI 2020/2021 rispetto al quale abbiamo formulato una serie di proposte che vanno dalla revisione del sistema indennitario, per i profili specialistici e per alcune funzioni già riconosciute nel contratto, alla riparametrazione dei coefficienti di liquidazione dell’incentivazione ordinaria e speciale, passando per la conferma degli istituti normo-economici previgenti, compreso il TEP per il quale, lo vogliamo sottolineare in questa sede, avendolo evidenziato in sede di discussione, viene meno, su “indicazione” ministeriale, il meccanismo di riassorbimento in occasione delle progressioni orizzontali che ha consentito, negli anni in INPS un consistente numero di riqualificazioni professionali per le quali in futuro si dovranno individuare specifiche poste all’interno del Fondo a ciò dedicate. Un Fondo che, si spera, possa crescere rispetto ai valori attuali laddove, come da impegni assunti dal Governo con atti formali, dovesse “saltare” il tetto sulla sua costituzione, il famigerato articolo 23, comma 2, del D.lgs. n.75/2017 che, lo ricordiamo, all’interno dell’INPS costa annualmente, in termini di mancato incremento, qualcosa come circa 38,5 milioni di euro! Per questo motivo abbiamo chiesto che nel testo del CCNI 2020/2021 sia inserita una clausola che preveda la riapertura della contrattazione nel caso in cui dovessero intervenire, in fase di certificazione del contratto o in una fase successiva, modifiche normative o contrattuali tali da incidere sulle materie regolate dallo stesso atto negoziale. A questo punto attendiamo che l’Amministrazione, si spera in tempi brevi, si confronti al suo interno e presenti un nuovo articolato che tenga conto delle diverse proposte formulate al Tavolo, della loro compatibilità economica con le risorse del Fondo che, come tutti sappiamo, non sono illimitate e della loro coerenza con l’impianto complessivo del

contratto, con la normativa di legge vigente e con il CCNL del comparto Funzioni Centrali firmato, senza alcuna nota a verbale, da tutte le Organizzazioni sindacali rappresentative, comprese quelle che, senza ritirare la firma dal CCNL, vorrebbero far credere il contrario ai nostri colleghi!
RIASSETTO ORGANIZZATIVO VIGILANZA ISPETTIVA
Il confronto sul tema della riorganizzazione della vigilanza ispettiva alla luce della bozza di circolare che prevede il rafforzamento presso le Direzioni regionali/Direzioni di coordinamento metropolitano del ruolo di governo, di coordinamento e di gestione di tutte le attività di vigilanza, compreso il governo del personale ispettivo la cui collocazione presso le direzioni provinciali, filiali metropolitane, filiali provinciali ed agenzie complesse, sarebbe solo di natura logistica essendo previsto il loro trasferimento giuridico e contabile in capo alle DD.RR./DCM. Sui contenuti della bozza di circolare, contrariamente a chi scrive di fortino di posizioni organizzative da difendere, abbiamo chiesto che si apra un confronto di merito in sede di Organismo paritetico in quanto vi sono profili che meritano di essere approfonditi, es. calcolo delle missioni, individuazione della sede sulla quale parametrare il trattamento incentivante dei colleghi ispettori, distribuzione delle unità operative di vigilanza sul territorio nazionale avulsa da qualsivoglia parametro oggettivo di riferimento (Popolazione? Densità delle imprese? Oppure quale altro parametro?), articolazione delle stesse unità all’interno della regione o dcm lasciata al libero arbitrio dei direttori regionali/dcm, tutti aspetti che vanno chiariti e che non possono essere lasciati in zone grigie in cui si esercita la discrezionalità dell’Istituto. Il nostro timore, e lo abbiamo espresso chiaramente nel corso della discussione, è che la bozza di circolare esprima una filosofia “difensiva” e segni un arretramento dal territorio, proprio nel momento in cui si moltiplicano i segnali in Parlamento di una rinnovata attenzione verso la vigilanza INPS quale ambito proprio del nostro Istituto, partendo dal superamento del ruolo ad esaurimento che dovrà necessariamente essere accompagnato sul piano organizzativo dal ripristino della relativa Direzione centrale.


ESTENSIONE DEL REASSESSMENT DEL MODELLO DI SERVIZIO
Sul merito del progetto di rivisitazione del modello di servizio e sul metodo, ossia la tempistica seguita dall’Amministrazione da novembre in poi con il messaggio Hermes n.4124, abbiamo avuto modo di esprimere le nostre critiche nei mesi scorsi con una serie di comunicati, sottolineando i punti di caduta di un modello di distribuzione dei servizi e delle attività produttive dell’Istituto rispetto ai quali anche il nuovo messaggio, trasmesso in bozza lo scorso 26 maggio, non pone alcun rimedio. Il messaggio in bozza estende il reassessment del modello di servizio a decorrere dal 15 giugno p.v. alle Direzioni provinciali di Crotone ed Avellino, alla Filiale Provinciale di Corigliano/Rossano ed all’Agenzia complessa di Lamezia Terme, dal 1° luglio alle direzioni provinciali di Benevento, Arezzo, Grosseto e Massa Carrara e dal 15 luglio alle Direzioni provinciali di Catanzaro, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Firenze ed all’Agenzia complessa di Empoli rimescolando responsabilità e assetti per l’ennesima volta a dimostrazione della precarietà

di un progetto non condiviso con i territori e calato dall’alto dalla Direzione generale. Anziché migliorare le attività legate ai singoli processi, attraverso una seria e faticosa opera di manutenzione evolutiva dell’esistente mettendo mano a procedure farraginose non supportate da piattaforme informatiche che meriterebbero di essere cestinate (vedi caso SIN da noi denunciato nelle scorse settimane!), si preferisce ridisegnare l’organizzazione dei moduli senza arrecare alcun vantaggio né all’utenza esterna né sul piano lavorativo ai colleghi che in quei moduli dovranno operare!
Le nostre critiche, su questo come su altri aspetti, non ultimo la riapertura in presenza fisica dello sportello veloce senza prenotazione accompagnata, in una fase, non lo dimentichiamo, che continua ad essere di piena pandemia con uno stato di emergenza sanitaria non cessato, continueranno ad esserci con buona pace di chi, nei suoi comunicati sindacali, ci descrive come “conniventi” o addirittura controparte di altre organizzazioni sindacali. Quel qualcuno che ha ottenuto cambi di profilo per i propri dirigenti sindacali quando erano in distacco, o che, in occasione della discussione sul Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale 2021/2023, ha espresso il proprio plauso alla programmazione di assunzioni dall’esterno che non contemplerà concorsi pubblici in area B, condannando di fatto oltre 250 colleghi, presenti nella graduatoria delle progressioni verticali da A a B, a restare nella prima area, privandoli della prospettiva di uno “scorrimento” che ci sarebbe stato se solo l’INPS avesse previsto l’assunzione dall’esterno di personale munito di diploma di scuola superiore. Chi era la controparte all’epoca? L’Amministrazione o chi la fiancheggiava al Tavolo dopo aver avuto qualche mese prima il cambio di profilo con relativa indennità?


Roma, 31 maggio 2021


FP CGIL Matteo Ariano Antonella Trevisani
CISL FP Paolo Scilinguo
UIL PA Sergio Cervo
CONFSAL/UNSA Francesco Viola