Nel corso della giornata di ieri si è formalmente aperta la contrattazione integrativa di Ente 2020/2021 per le Aree A, B e C con l’esame dei primi articoli della bozza presentata dall’Amministrazione e trasmessa alle Organizzazioni sindacali lo scorso 30 aprile.
La discussione si è incentrata sui primi 4 articoli ed in particolare su quelli dedicati alle progressioni orizzontali ed alla ripartizione delle risorse del salario accessorio nell’ambito del Fondo 2020 e 2021.
Sul primo tema abbiamo richiamato nei nostri interventi l’esigenza di dare piena attuazione alle dichiarazioni congiunte n.2 del CCNI 2019 e n.3 del CCNI 2018 finalizzate ad una riqualificazione del personale delle aree A e B che non sia limitata ad una collocazione apicale dei colleghi A2 (212) e B2 (630), ma che coinvolga tutto il personale delle stesse aree, compresi i colleghi collocati ancora oggi nella posizione ordinamentale di partenza A1 (65) e B1 (194) di modo che tutti abbiano la possibilità di conseguire un passaggio individuando le relative risorse a ciò dedicate all’interno del Fondo che ne costituisce la fonte di finanziamento. A tale riguardo, poiché riteniamo che le politiche di riqualificazione del personale debbano investire tutti i colleghi, compresi quelli attualmente inquadrati in area C,abbiamo chiesto all’Amministrazione di formalizzare, nel contratto oppure in un accordo a latere, un impegno ad avviare, nella prospettiva che possano affluire nuove risorse a seguito dell’auspicato superamento del tetto alla costituzione di fondi previsto dall’art.23, comma 2, del D.lgs. n.75/2017, tetto che in INPS ci costa circa 38 milioni di euro, progressioni orizzontali anche nell’area del funzionariato dando continuità alle riqualificazioni del triennio 2016/2017/2018 che coinvolsero tutto il personale dell’Istituto in posizione non apicale.
Su queste nostre richieste abbiamo registrato da parte dell’Amministrazione la disponibilità ad un loro accoglimento previa verifica con gli Organi dell’Istituto.
Sull’altro tema, quello della ripartizione delle risorse all’interno del Fondo per gli anni 2020 e 2021, fermo restando il limite dei 471.499.305,60 € ereditato dal CCNI 2019, limite suscettibile, ad oggi, di deroghe solo nei casi espressamente previsti dal legislatore, abbiamo chiesto un ridimensionamento dello stanziamento destinato a finanziare la performance individuale e di conversoun’integrazione delle risorse previste per gli sviluppi professionali tale da permettere sul 2021 ai colleghi delle aree A e B di conseguire almeno un passaggio orizzontale.
Restando in tema di risorse del salario accessorio, nel dare applicazione alla norma contenuta nella Legge di Bilancio 2021 sulla destinazione dei risparmi certificati, sono all’incirca 10 milioni di euro, derivanti dal mancato utilizzo nel 2020 degli stanziamenti del lavoro straordinario e di quelli destinati all’acquisto dei buoni-pasto non erogati per effetto dello smart working (scelta dell’Amministrazione da noi non condivisa ed adottata dall’Istituto unilateralmente nonostante i margini di discrezionalità offerti dalla norma e dagli atti di indirizzo ministeriali), abbiamo suggerito di operare una distribuzione omogenea che coinvolga tutto il personale delle aree fino ad una certa data, il 15 settembre 2020, procedendo, per la fase successiva, ad una distribuzione correlata alle giornate di lavoro agile che hanno comportato da quella data la mancata fruizione del buono pasto.
Pur non entrando nel merito dell’articolo 5 della bozza di CCNI abbiamo anticipato nel corso della discussione la nostra proposta di trasferire alla contrattazione decentrata, rispondendo in questo modo anche ai rilievi ministeriali sull’esigenza di dare piena attuazione all’art.77, comma 4, del CCNL 2018/2021, le risorse finalizzate a remunerare la maggiorazione oraria del 20% per lo svolgimento delle attività di front-office,estendere il compenso, portandolo da 50 € a 80 €, legato alla sperimentazione del modello di servizio a tutto il personale delle sedi progressivamente coinvolte erivisitare in termini incrementali gli importi previsti per lo svolgimento di particolari funzioni e compiti, compresi le indennità per i profili specialistici.
Il “confronto” sul CCNI 2020/2021 proseguirà sui successivi articoli della bozza martedì 18 maggio, ma esprimiamo sin da adesso la necessità di serrare i tempi della contrattazione, anche con due riunioni settimanali da concordare con l’Amministrazione, al fine di definire i contenuti del CCNI 2020/2021 e dare risposte sull’esigibilità di tematiche negoziali, per es. le progressioni orizzontali e l’erogazione del TEP, legate indissolubilmente al contratto integrativo.
Roma, 12 maggio 2021
FP CGIL Matteo Ariano Antonella Trevisani |
CISL FP Paolo Scilinguo |
UIL PA Sergio Cervo |
CONFSAL/UNSA Francesco Viola |