Il documento presentato dall’Amministrazione sul Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance Individuale (SMVPI) è stato definito come uno strumento volto alla valorizzazione del merito, al miglioramento della qualità dei servizi offerti dall'Amministrazione e alla crescita delle competenze professionali, con le seguenti finalità:
▪ Erogazione del trattamento economico accessorio;
▪ Sviluppo delle competenze attraverso l’individuazione di percorsi formativi e professionali specifici;
▪ Procedure comparative per il conferimento di incarichi;
▪ Progressioni economiche (differenziali stipendiali);
▪ Progressioni di carriera.
In altre parole, il SMVPI sarà lo strumento che nei prossimi anni governerà sia il portafoglio che la carriera dei dipendenti.
Tuttavia, queste linee guida si rifanno sia alla vecchia Legge 150, di Brunettiana memoria, sia alle più recenti direttive del Ministero della Funzione Pubblica, con le quali è necessario confrontarsi anche sul piano sindacale.
Il nostro Istituto, come ben sappiamo, si è già confrontato con un sistema di valutazione della performance individuale che, purtroppo, ha generato e continua a generare non poche tensioni tra il personale.
All’inizio, uno dei principali problemi poteva essere imputato alla novità del sistema, che non era ancora ben rodato, e alla mancanza di un'adeguata formazione per i valutatori. Questi ultimi hanno spesso interpretato la valutazione della performance individuale come limitata agli aspetti produttivi o comportamentali, aggravata da una scala di valutazione su base 7 che ha generato ulteriori incomprensioni tra il personale.
Secondo l’Amministrazione, tutte le criticità emerse nell’attuale sistema dovrebbero essere risolte con questa "evoluzione" del sistema che ci è stata presentata. Tuttavia, dal nostro punto di vista, il documento propone solo piccoli miglioramenti, che non sono sufficienti a restituire fiducia e serenità al personale. Non è sufficiente cambiare la scala di valutazione o fissare nuovi obiettivi per poi verificarli.
Il vero problema è la capacità e l’oggettività dei valutatori, nonché l’esistenza di una commissione realmente terza a cui il personale possa fare appello in caso di contestazioni. Inoltre, ci preoccupano le nuove pesature, in particolare l’aumento del peso attribuito alla performance individuale.
Riteniamo, come già suggerito alcuni anni fa, che sia necessaria una sperimentazione reale per comprendere se la strada che si sta intraprendendo è davvero la più trasparente, oggettiva e, soprattutto, finalizzata alla crescita professionale dei dipendenti, che dovrebbe essere l’obiettivo principale di un SMVPI efficace.
Roma, 25 ottobre 2024
Il Coordinatore Generale UILPA INPS
Sergio Cervo