gestione risorse umane a cosa serve

Si è tenuta ieri una riunione dell'Organismo Paritetico per l'Innovazione (OPI), durante la quale l'Amministrazione ha presentato un nuovo modello di gestione e approvvigionamento delle Risorse Umane. Questo modello si fonda sui fabbisogni prioritari e sulle competenze professionali specifiche, con l'obiettivo di ottimizzare l'allocazione delle risorse in base alle esigenze operative e strategiche, valorizzando le competenze presenti nell'ente.

La UILPA INPS è un sindacato aperto alle novità e alle sfide, e da sempre sosteniamo l'importanza di evolvere per migliorare il nostro Istituto. Accettiamo con spirito costruttivo i cambiamenti proposti, ma non possiamo ignorare le criticità che abbiamo già riscontrato in passato e che potrebbero riproporsi se non affrontate con la dovuta attenzione.

Riteniamo pertanto fondamentale fare chiarezza sulla descrizione delle competenze all’interno del nostro Istituto. Da oltre vent’anni, con l’introduzione del modello di lavoro per processi, si è superata la logica delle semplici mansioni, spostandosi verso un’organizzazione che valorizza le competenze multidisciplinari del personale. Le recenti assunzioni hanno ulteriormente arricchito l’ente con risorse dotate di competenze specifiche, rispondendo alle crescenti esigenze di un contesto operativo sempre più complesso.

E’ necessario inoltre ricordare l’insuccesso dell’iniziativa promossa durante la presidenza Boeri, con l’introduzione degli analisti di processo e di protezione sociale. Nonostante le buone intenzioni di sviluppare competenze specializzate, l’esperienza si è rivelata fallimentare. Le elevate aspettative professionali, non accompagnate da un adeguato riconoscimento economico e di carriera, hanno portato molti neoassunti ad abbandonare l’ente, rendendo vano l’investimento in selezione e formazione.

Sebbene si parli frequentemente di crescita professionale, mancano gli strumenti concreti per incentivare e trattenere il personale qualificato. Questo scenario compromette l’attrattività del lavoro all’interno dell’Istituto, nonostante la complessità e l’importanza delle attività svolte.

Prima di implementare un nuovo modello di gestione e approvvigionamento delle risorse umane, riteniamo indispensabile che il Presidente e il Direttore Generale affrontino il problema strutturale della valorizzazione economica e professionale del personale. In particolare, il perdurante blocco del fondo per i premi di produzione e le indennità costituisce un ulteriore ostacolo, che va superato per garantire equità e motivazione.

Infine, chiediamo trasparenza e coerenza nella definizione dei modelli organizzativi e dei profili professionali, evitando l’uso di terminologie enfatiche che non trovano riscontro nella realtà operativa.