Nei giorni scorsi avevamo chiesto all’Amministrazione di avere un incontro tecnico, che approfondisse alcuni elementi poco chiari riguardo agli importi del Fondo Risorse Decentrate contenuti nel CCNI 2019.
Partiamo da un dato oggettivo: gli importi stanziati per l’attuale FRD vedono un aumento di € 22.487.897,83 rispetto all’anno 2018.
Inspiegabilmente, però, ci sono dei costi che lievitano: ad esempio, le Posizioni Organizzative passano da un costo di € 8.477.713,22 del 2018 a € 9.884.940,00, senza che sia stato previsto e concordato un aumento del loro numero o del loro costo. Come mai?
Le indennità per particolari compiti passano da un costo di € 11.921.992,00 a € 14.515.189,20 senza che sia stato previsto e concordato un aumento del loro numero o del loro costo. Come mai?
Nella giornata di ieri, in sede di incontro tecnico, oltre alle suddette istanze abbiamo anche reiterato la richiesta, già presentata nella scorsa riunione, di avere un resoconto dettagliato, voce per voce, del costo specifico di tutte le singole previsioni del CCNI, per garantire chiarezza e trasparenza, nella considerazione che l’anno 2019 è già trascorso. Considerata la piena disponibilità dell’Amministrazione a fornire il prospetto dettagliato, restiamo in attesa di averlo.
Oltre a questo, abbiamo comunque ribadito le nostre richieste riguardo al CCNI:
- come prevedeva la dichiarazione congiunta n. 5 del CCNI 2018, i tempi di fruizione del TEP vanno ridotti da 24 a 12 mesi di anzianità di servizio. Per noi, le dichiarazioni congiunte non sono “carta straccia”, come vorrebbero alcuni, ma hanno un preciso valore, che impegna entrambe le parti che le sottoscrivono;
- proprio perché le dichiarazioni congiunte hanno, per noi, valore, abbiamo chiesto di modificare la dichiarazione congiunta relativa al 20% del FRD da destinare alla contrattazione di sede, mantenendola nel solco delle previsioni del CCNL, senza eccessivi vincoli o ipoteche dal centro irrispettose dell’autonomia negoziale delle parti contraenti.
Su entrambe le questioni, abbiamo constatato una incomprensibile rigidità da parte dell’Amministrazione che, se dovesse permanere, ci impedirà di sottoscrivere il CCNI, come abbiamo già preannunciato.
E’ bene che i lavoratori sappiano cosa sta succedendo e di chi è la responsabilità di questo stallo.
Nel frattempo, aspettiamo anche di sapere:
- da quando partirà l’erogazione dei buoni pasto a tutto il personale che sta lavorando da remoto;
- come si intende ovviare al problema, da noi posto al tavolo negoziale sin dalla firma definitiva del CCNI 2018, della periodicità dei pagamenti dell’indennità introdotta con il CCNI 2018 per i funzionari amministrativi addetti al contenzioso dell’invalidità civile;
- come si intende procedere all’attribuzione dei 100 € previsti dall’art. 63 del D.L. n. 18/2020;
- come si intende attuare la cosiddetta “Fase 2”, sulla quale chiediamo sin d’ora la massima prudenza e di essere costantemente coinvolti.
A quest’ultimo proposito, chiediamo l’immediato aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi di tutte le sedi dell’Istituto, introducendo anche il rischio biologico, derivante da possibile contagio da COVID-19, perché siano poi adottate tutte le conseguenti misure. Ricordiamo che sia il mancato aggiornamento del DVR sia la mancata adozione di idonee misure a tutela dei dipendenti possono determinare sanzioni anche penali in capo ai datori di lavoro: con la salute dei lavoratori non si scherza!
Roma, 22 aprile 2020
FP CGIL Matteo ARIANO Antonella TREVISANI |
CISL FP Paolo SCILINGUO |
UIL PA Sergio CERVO |
CONFINTESA/FP Francesco VIOLA |
CONFSAL-UNSA CIARALDI PEPPETTI |