L’incremento delle competenze in materia assistenziale dell’Istituto è oggi al centro delle polemiche innescate dalla stampa puntando talvolta in modo ingeneroso sull’Istituto e sui suoi dipendenti.
Che non si costruiscano le autostrade per far fronte al traffico di ferragosto è cosa nota, al pari di avere un sistema informatico che regga al contemporaneo accesso di una enorme fetta della popolazione attiva del Paese; così come gestire milioni di richieste di prestazioni in pochi giorni con 27.500 dipendenti circa, oltre duemila in meno del fabbisogno.
In questo periodo, sappiamo tutti che ci sono colleghi in area A e B con i titoli di studio prescritti dalla legge Madia che sono fermi al palo e restano invisibili nell’opera che, nonostante tutto, l’INPS sta rendendo al Paese, e che ce ne sono molti che, a prescindere dal titolo di studio, ugualmente eseguono il loro lavoro rimboccandosi le maniche. Maniche che si sono rimboccati tutti, fuori e dentro l’ufficio, anche oggi, venerdì di Passione, oltre ai tanti che combattono negli ospedali e nelle strade.
Che la Santa Pasqua porti, oltre alla speranza della Resurrezione nei nostri cuori, anche una rinascita dell’Istituto, fatta con una riorganizzazione non purché sia fatta ma ragionata, con la valorizzazione delle persone e delle risorse interne perché, si sappia, sono loro che si rimboccano le maniche, al miglioramento dell’organizzazione e delle condizioni di salute e di lavoro, all’avvento di manager degni del nome e dello stipendio.
IL COORDINATORE GENERALE UILPA INPS
SERGIO CERVO