Ieri si è tenuta la trattativa per dare finalmente il via alle progressioni verticali nel rispetto della legge “Madia”, la norma che consente all’Amministrazione di dar luogo al passaggio tra aree qualora si sia in possesso dei titoli di studio necessari secondo la legge “Brunetta”.
La nostra organizzazione sindacale ha, da sempre, rivendicato con forza la necessità di progettare e garantire una progressione di carriera per tutto il personale che, sempre, a prescindere dall’inquadramento professionale, ha collaborato a realizzare i disegni delle varie riorganizzazioni anche quando sembravano strampalati. Anche oggi, ad esempio, si sta chiedendo ai colleghi di aree inferiori di esercitare funzioni di tutoraggio ai colleghi neoassunti in area C. Segno che, per fatti concludenti, si riconoscono le competenze accumulate sul campo da TUTTO il personale.
Che le progressioni di carriera necessitassero di un disegno di respiro almeno decennale è evidente da anni. Lo rivendicammo anche quando accettammo un patto con il presidente Boeri perché portasse avanti di pari passo il personale in servizio e le nuove figure di consulenti di protezione sociale. Patto che, una visione miope e limitata all’orizzonte temporale del proprio mandato, non fu onorato.
Riconosciamo al nostro attuale presidente l’attenzione al personale che vorremmo tradurre in una concreta strada da tracciare entro tempi certi al fine di costruire per tutti, nei limiti e nel rispetto delle norme, nei limiti e nel rispetto dei titoli di studio e delle capacità individuali, in ottica davvero meritocratica, un percorso di carriera accompagnato da adeguato ristoro economico.
Tempi certi significano per noi anche pari possibilità per tutti di sostenere un esame oggettivo basato su dati certi e non opinabili. La conoscenza comune, diffusa anche poco tempo prima delle prove, della banca dati delle domande dalle quali vengano estratte quelle della prova da sostenere dal singolo candidato, è garanzia di imparzialità e di tempi certi, rapidi nella correzione delle prove e garanzia di economicità della gestione delle prove in quanto già realizzata e perfettamente rodata negli scorsi anni.
Ecco perché non abbiamo aderito alla proposta del presidente.
Il Coordinatore Generale
UILPA INPS
(Sergio Cervo)