Dopo un confronto serrato con l’Amministrazione, avviato al termine della pausa estiva, che ci ha visti protagonisti nel pretendere ed ottenere delle modifiche sostanziali rispetto alle prime proposte presentate, abbiamo sottoscritto, nel corso della giornata di ieri, i due accordi relativi al verbale di intesa in materia di progressioni verticali ed all’istituzione del nuovo profilo professionale di "Analista di processo-consulente professionale".
Il primo documento (sottoscritto da CISL, UIL e CISAL), frutto di una nostra specifica richiesta fatta al Tavolo nazionale nel corso della riunione dello scorso 29 settembre, superando le iniziali resistenze di chi temeva che le riqualificazioni professionali da un’area all’altra potessero depotenziare i numeri delle assunzioni dall’esterno mediante il preannunciato concorso pubblico, riconosce l’importanza delle progressioni verticali impegnando l’Amministrazione, nell’arco del prossimo anno e comunque entro il 31.12.2018, a definire un accordo con le Organizzazioni sindacali per attivare e regolare le predette progressioni. In sostanza si inizia a dare applicazione al Decreto Legislativo n.75 del 25 maggio 2017, uno degli ultimi decreti della Riforma Madia, che contempla la possibilità (con l’accordo di ieri tale possibilità diventa un obbligo per la nostra Amministrazione), in rapporto al fabbisogno di personale, nell’arco del triennio 2018/2020, di promuovere selezioni interne per i passaggi di area sino a ieri legati esclusivamente al meccanismo della riserva eventualmente inserita nei bandi dei concorsi pubblici.
Dopo circa 10 anni, era il lontano 2008/2009, dalle ultime progressioni di area previste nel CCNI 2006, si riapre la stagione delle riqualificazioni professionali per tutti quei colleghi inseriti nelle aree A e B, in possesso dei requisiti per l’accesso all’area professionale superiore, che in questi anni, complice il sostanziale blocco del turn-over ed i pesanti tagli imposti dal legislatore con la spending review, hanno svolto, e continuano a svolgere, attività lavorative riconducibili ai livelli professionali superiori.
Vigileremo nei prossimi mesi perché l’Istituto rispetti i contenuti del verbale di intesa sottoscritto e ci impegneremo, così come abbiamo fatto con gli accordi di programma che hanno riattivato il circolo virtuoso dei passaggi economici all’interno delle aree professionali (alla faccia di chi, oggi silente, diceva che fossero "aria fritta"), affinché alle parole seguano i fatti: siamo abituati a misurare le persone dai comportamenti ed anche in questo caso misureremo l’affidabilità dei nostri Vertici dalla capacità di mantenere gli impegni presi con la firma dell’accordo.
In merito al secondo documento che istituisce il nuovo profilo di "Analista di processo-consulente professionale", abbiamo ottenuto, così come richiesto in occasione del confronto del 27 settembre u.s. (vedi comunicato del 27/9/2017), il riconoscimento dell’accesso al nuovo profilo per il personale già in servizio, applicando la normale disciplina sulla mobilità orizzontale recentemente rivisitata con l’accordo del 26 luglio scorso, prescindendo da quei particolari requisiti culturali richiesti, al contrario, per l’accesso dall’esterno.
CISL FP/INPS
Paolo SCILINGUO
UIL PA/INPS
Sergio CERVO