E’ nella cronaca di ieri l’ennesima aggressione nella sede di Macerata per la quale un cittadino, sembrerebbe per la seconda volta nell’ultimo anno, dopo aver discusso animatamente con un collega, ha tentato di disarmare la guardia giurata prima di essere arrestato. 

Ancora una volta, la professionalità del vigilante (al quale, probabilmente, non è demandata alcuna funzione di mantenimento dell’ordine pubblico nella sede) e la prontezza dei colleghi hanno evitato il peggio.

A prescindere dalle motivazioni e dalla dinamica incerta della colluttazione un fatto certo resta: il problema di sicurezza degli operatori di sede che è quotidiano.

Quanto dobbiamo attendere prima di ottenere riscontri tangibili delle iniziative annunciate a favore dei colleghi addetti ai rapporti con l’utenza? Quante volte si è parlato di stress lavoro correlato senza aver avuto riscontro alcuno da parte datoriale? Ora che lo stress non è più soltanto un concetto connesso al senso di frustrazione per il carico e l’organizzazione del lavoro ma è anche indotto dalla paura dell’utenza, dobbiamo vederlo trasformare in terrore prima di intraprendere azioni positive tangibili?

In occasione della contrattazione del CCNI avevamo chiesto di introdurre misure incentivanti per chi svolgesse lavoro agli sportelli a prescindere dal livello A, B o C. Ora non basta più.

Occorrono interventi immediati per ridurre un rischio che è sempre più probabile.

Comprendiamo bene che l’accordo-convenzione con il Ministero dell’Interno stipulato lo scorso anno necessita di tempo prima di vedere la luce in pratica ma l’esigenza della sicurezza fisica dei lavoratori non può più attendere.

In attesa di azioni più ampie come ad esempio il riconoscimento del ruolo di pubblico ufficiale per i dipendenti attraverso un raccordo con il Prefetto, perché non “copiare” la buona (ed economica) pratica applicata in molte amministrazioni pubbliche con una comunicazione che tenda a dissuadere dall’azione violenta? 

Ad esempio, tra gli altri, perché non diffondere subito una cartellonistica (anche in più lingue straniere) che informi l’utenza che “GLI OPERATORI DELL’INPS SONO AL TUO FIANCO, OFFENDERLI O AGGREDIRLI E’ UN REATO”?

Struttura di Coordinamento Nazionale
   Tutela salute, sicurezza e ambiente
                    UILPA-INPS
           (Claudio Checcherini)