Il progressivo pensionamento di tanti colleghi che hanno lasciato l’Istituto, i cambiamenti legati alle necessità della spending review quali l’accorpamento dei bacini territoriali, le nuove normative sociali e alcuni processi riorganizzativi che non hanno mai veramente preso il volo, hanno privato l’INPS di importanti professionalità.
Una “perdita” che si è verificata anche presso altri uffici pubblici, come nel caso del MIBAC, e alla quale è stato posto rimedio attraverso una specifica deroga alla normativa vigente.
Volere è potere, dunque, e si stenta pertanto a comprendere perché nei riguardi dell’INPS non si manifesti analoga volontà e, soprattutto, la stessa sensibilità verso 6 mila unità che, quotidianamente, svolgono mansioni di livello superiore a prescindere dall’area di appartenenza, e che hanno maturato nel tempo competenze e professionalità.
La UILPA INPS ha chiesto in precedenti occasioni, e continua a chiedere, una deroga legislativa specifica come accaduto nel caso del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per consentire anche a coloro che non sono in possesso di titolo di laurea, di vedere appagate le proprie legittime aspettative professionali, in considerazione delle peculiarità proprie dell’Istituto.
Presidente, tragga spunto dall’esempio virtuoso del MIBAC e, con la stessa determinazione, promuova una specifica deroga alla normativa vigente anche per l’INPS: è questa la strada da seguire per valorizzare il patrimonio professionale dell’Ente.