Nel nostro Paese la popolazione invecchia progressivamente. Non è una novità che anche il personale dell’Istituto stia invecchiando. In termini assoluti, al primo ottobre, oltre 6000 dipendenti sono nella fascia di età superiore ai 61 anni (per la precisione, 5970 in fascia 61-65 e 336 in fascia 66-70). Ciò significa che, oltre alla fisiologica quota di circa 1000 dipendenti in uscita ogni anno, in caso di modifiche al quadro normativo paventate dal Governo, anche un consistente numero di questi dipendenti potrà lasciare il lavoro.
Desta particolare allarme anche il profilo medico che sta accogliendo nuovi carichi di lavoro per le convenzioni con le aziende sanitarie locali in materia di invalidità civile, dove oltre il 66% è over 60 (per la precisione si annoverano nel profilo medico 308 medici over 60 su un totale di 466). La possibilità di chiedere il collocamento a riposo da parte dei dipendenti INPS avverrà contestualmente alla richiesta di una consistente parte di lavoratori italiani che chiederà di esercitare il diritto alla pensione, incrementando considerevolmente il carico di lavoro nelle sedi.
Carico di lavoro che aumenterà anche per effetto delle misure di sostegno al reddito in corso di studio da parte del Governo.
Infatti se, dai dati ufficiali, nel 2017 sono state lavorate ed accolte più di 217.000 domande di pensione e se il potenziale bacino di beneficiari delle misure pensionistiche allo studio del Governo supera i 400.000 lavoratori, è lecito attendersi un incremento di domande di pensione del doppio di quelle già pervenute. A questo si aggiungono le potenziali misure sul cosiddetto reddito di cittadinanza che potrebbe coinvolgere fino a cinque milioni di cittadini con reddito sotto la soglia di povertà di 780 euro.
Con quali e, soprattutto, con quante risorse umane si potrà fronteggiare questo carico di lavoro?
E’ necessario quindi che l’Amministrazione fornisca alla scrivente O.S. le stime del personale che verrà a cessare dal servizio.
Non è una novità che le sedi siano, attualmente, per numerose concause, in sofferenza e non riescano ad esercitare con efficacia ed efficienza il loro lavoro. Le procedure informatiche hanno bisogno di continue revisioni anche a seguito delle variazioni normative e vivono momenti di difficoltà connessi a cambi di appalto e riorganizzazioni continue.
Urgono, evidentemente, misure organizzative appropriate, investimenti straordinari sul personale, sulla formazione, sulla motivazione anche attraverso la definizione di adeguati percorsi di carriera e l’assunzione di personale ben oltre le soglie consentite dalla normativa vigente.
Il Presidente ed il Direttore Generale, oltre a mantenere gli impegni presi a suo tempo con le OO.SS. relativamente ai passaggi di area, debbono farsi parte attiva anche verso il Governo per impedire all’Istituto di implodere.
Nel bene dell’Istituto e del Paese.
IL COORDINAMENTO NAZIONALE
UILPA/INPS