Il prossimo 27 maggio prenderà il via il confronto tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali in materia di lavoro agile e da remoto.

Il CCNL che ha appena superato il suo complesso iter disciplina le varie forme di lavoro a distanza stabilendo la volontarietà dell’adesione, l’alternanza tra le prestazioni eseguite nei locali aziendali e quella agile, la concreta esigibilità del diritto alla disconnessione al fine di evitare abusi così come la parità di genere e degli altri diritti dei lavoratori in materia di formazione e sviluppo professionale.

Tuttavia, è quanto mai necessario ed opportuno calare il disposto del CCNL nella realtà specifica dell’Istituto che, tra le amministrazioni pubbliche, è una delle maggiormente informatizzate e rende semplice l’adozione di queste forme di lavoro che sono state ampiamente consolidate durante i periodi emergenziali.

Oltre al superamento naturale del criterio temporaneo della cosiddetta “prevalenza”, riteniamo necessario ragionare con un paradigma di Istituto diffuso a prescindere dalle consuete limitazioni geografiche regionali e prendere in considerazione l’opportunità, a richiesta del personale, di esercitare il lavoro da remoto anche oltre i vincoli regionali della sede di assegnazione.

IL COORDINATORE GENERALE

UILPA-INPS

Sergio Cervo