COMUNICATO CONGIUNTO

Si è svolto il 22 aprile u.s. la prima riunione della Commissione mutui e benefici socio-assistenziali per esaminare la bozza di regolamento che unifica la disciplina vigente per la concessione dei mutui edilizi al personale dell’Inps, della gestione ex-Enpals e della gestione ex-Inpdap.

Pur apprezzando alcune delle novità che l’Amministrazione propone di introdurre, compendiate nella sintesi allegata, abbiamo espresso perplessità rispetto alla previsione, a fronte della nostra reiterata richiesta di riduzione del tasso, di una diversificazione dei tassi di interesse in ragione del valore dell’ISEE(indicatore della situazione economica equivalente) articolato in due fasce: una inferiore o uguale a 32.000,00 € che dà diritto alla riduzione dello 0,50% dei tassi di interesse e l’altra superiore al suddetto valore che non dà luogo ad alcuna riduzione.

La proposta non ci convince per le seguenti ragioni:

  • si utilizza un parametro, l’ISEE, la cui applicazione è, per la natura stessa dell’indicatore, legata ad una serie di prestazioni con cadenza periodica annuale(mense scolastiche, asili nido e servizi socio educativi per l’infanzia, carta acquisti, agevolazioni tariffarie, erogazione di borse di studio ecc…) ad un rapporto obbligatorio, il contratto di mutuo, che per sua natura copre un arco temporale pluriennale in funzione del piano di ammortamento prescelto, con il risultato di cristallizzare ad una determinata data la fotografia della condizione economica del nucleo familiare senza registrare eventuali successivi eventi capaci di incidere negativamente sulla stessa;
  • si opera una differenziazione di trattamento tra i lavoratori in contraddizione con una consolidata politica di intervento sui tassi di interesse dei mutui edilizi che ha visto nel tempo l’Istituto assumere decisioni uniformi per tutti i colleghi;
  • si generalizza l’uso dell’ISEE nella materia dei mutui edilizi senza che ciò sia richiesto da alcuna normativa, contribuendo ad appesantire l’iter amministrativo finalizzato all’applicazione di un istituto rispetto al quale, comunque, l’Amministrazione consegue un ritorno in termini economici ben superiore al rendimento che l’INPS oggi realizza depositando le proprie risorse presso il sistema bancario. Anzi, come espressamente previsto nella relazione illustrativa dello schema di DPCM con cui, a breve, si porrà mano ad una riforma dell’ISEE, le prestazioni sociali e le prestazioni sociali agevolate, per la cui fruizione l’indicatore può essere richiesto, sono esclusivamente quelle indicate dall’art. 128 del D.Lgs. n. 112/98senza che venga fatta menzione dei mutui ipotecari edilizi concessi a favore dei dipendenti.

Alle considerazioni esposte si aggiunge l’ulteriore argomentazione rappresentata dal rischio di esporre la materia dei mutui edilizi alla volatilità dei contenuti del Decreto del Presidente del Consiglio cui spetterà, sulla base di quanto previstodall’art.5.,comma 1, del DL n.201/2011, individuare, a decorrere dal 1° gennaio 2013, le soglie ISEE al di sopra delle quali, per la gioia del sistema creditizio e bancario (!),non potranno più essere riconosciute agevolazioni nonché provvidenze di natura assistenziale: un’insidia alla quale si aprirebbero le porte attraverso il “cavallo di Troia” dell’indicatore della situazione economica equivalente.

Una domanda sorge spontanea: perché esporre i lavoratori al rischio che i mutui ipotecari finiscano allo stesso modo in cui, a suo tempo, finì la c.d. riduzione ferroviaria?

I lavori della Commissione sono stati aggiornati alla prima decade di maggio con l’impegno dell’Amministrazione a presentare un nuovo documento.

 

Roma, 29 aprile 2013

 

IL COORDINATORE GENERALE CISL FP               IL SEGRETARIO NAZIONALE UILPA-INPS

(Salvatore Di Fusco)                                                                            (Enrico Matteo Ponti)