Così ha inizio una famosissima poesia del grande Principe De Curtis in arte Totò.
Ogni anno anche noi siamo chiamati ad una “triste ricorrenza”: l’Amministrazione ci chiama al tavolo “tecnico” e ci propina i SUOI dati suoi risultati realizzati dalle sedi nel terzo trimestre. LE PAGELLE SU CUI SI BASA IL PAGAMENTO DEI COMPENSI INCENTIVANTI.
Ogni anno scopriamo che l’INPS ha perfomances differenti nei diversi contesti in cui opera.
Che vengono favorite, dal sistema come è oggi impostato,  le sedi con sovrabbondanza di risorse e con scarsità di pervenuto (bassissimi standard produttivi, ma altissima qualità) a scapito delle sedi con scarse risorse e pervenuto  ( più giacenza) elevati.
Cosi si stabilisce il principio che chi sta bene starà sempre meglio e chi sta male deve essere sempre più affossato.
Ogni anno rappresentiamo quali motivi, secondo noi, sono alla base di tale differenziazione (tra cui 1- incoerenza del cruscotto direzionale, infatti non si può chiedere maggiore qualità con minori risorse disponibili; 2 – impossibilità di rispettare parametri, quali l’85.5% del personale ABC in produzione, nelle sedi con fortissime esigenze di personale di supporto delle attività professionali) e puntualmente riceviamo la risposta:    “un giorno cambierà…………” il Sistema di valutazione dello sforzo profuso da tutti  lavoratori dell’Istituto. Sarà più equo e terrà conto dell’incidenza differenziata sulle strutture:
• della perdita di altissime professionalità dovuta ai pensionamenti:
• del mancato turn over:
• del decentramento di attività sul territorio senza trasferimento di risorse;
• dell’acquisizione di nuove incombenze “a costo zero” ( IPOST, ENPALS, IPSEMA, ecc.);
• del volume di contenzioso (concentrato, per motivi noti a tutti, in alcune realtà del paese);
• del necessario supporto alle indagini della magistratura per debellare le truffe (falsi ciechi, falsi invalidi, falsi rapporti di lavoro, ecc.);
• delle richieste di invalidità civile da gestire;
• dell’inadeguatezza dei sistemi di rilevazione delle produzioni della gestione pubblica;
• dell’inadeguatezza del sistema informatico che non accompagna il processo di cambiamento nelle realtà che per ultime sono arrivate a sperimentare il nuovo modello organizzativo;
• del livello di integrazione realizzato e del differente periodo utilizzato dalle sedi per l’attuazione della sperimentazione;
• del disagio derivante dagli adeguamenti della logistica;
• dei costi addebitati alle strutture ma fuori del controllo delle stesse;
Ma intanto?
C’è la gogna per i dipendenti (tutti incondizionatamente) delle sedi individuate come “deficienti”.
Si penalizzano gli sforzi dei lavoratori delle sedi più stressate addebitando loro responsabilità del “sistema”.
Si propone la “SUSSIDIARIETA’” come panacea di ogni male.
Pu sapendo:
Che parte della produzione non viene rilevata (in particolare, per l’ex IPSEMA, l’attività effettuata dai CML sui certificati medici);
che, quotidianamente, decine di funzionari vengono addetti necessariamente ad attività estranee a quelle rilevate (indagini della magistratura, informazioni agli utenti, traslochi, definizione logistica, ecc.);
che lo stress genera disaffezione e scoramento;
che si allarga la distanza tra i “fortunati” e gli “sfortunati”;
 
Noi non ci stiamo ad avvalorare questi meccanismi ancora una volta!!
Vogliamo che vengano tenute in debito conto le “ESIMENTI” presentate dalle strutture in difficoltà e che sulle stesse si apra un tavolo di confronto per evitare valutazioni unilaterali e favoritismi.
 
 
                                                                                                                      IL COORDINATORE GENERALE
                                                                                                                                    UILPA-INPS
                                                                                                                                  (Servio CERVO)