Pensavamo che dopo aver toccato il fondo con il regime Mastrapasqua, fortunatamente interrotto e sepolto definitivamente in questi giorni dalla Magistratura, non avremmo più dovuto assistere ad atteggiamenti alla conducator da parte dei massimi vertici dell’Istituto.
E invece no, a volte ritornano …. Purtroppo.
Questa appare la china inquietante che sta prendendo questa Amministrazione. Abbiamo dato tempo ed abbiamo aspettato a dare questo giudizio, ma quello che è accaduto pochi giorni fa, con la presentazione del cosiddetto assessment sulla dirigenza di prima fascia dell’Istituto, ha colmato la misura ed adesso rischia di tracimare.
La farsa si è sviluppata in due atti, andati in scena durante la medesima giornata del 20 ottobre:
•        la mattina, con la presentazione del Bilancio sociale dell’Istituto quando, sorprendentemente, anziché incalzare il Ministro sulle falle del nostro welfare, così come documentate dal Presidente del C.I.V. dott. Iocca, si è preferito ignorare tutto ciò e approfittare della presenza del Ministro Poletti per farlo cadere in un agguato vero e proprio presentandogli un Cahier de doleance di Stati generali mai convocati e per dichiarare che ….l’Istituto ha bisogno di competenze che non ha … che ha bisogno di flessibilità gestionale ed organizzativa … e di poter disporre di strumenti quali la mobilità del personale e di maggiori risorse economiche;
•        il pomeriggio, con la sessione descrittiva dei risultati dell’assessment durante la quale, fra il mutismo attonito della platea degli astanti, è stato resto il benservito all’attuale tecnostruttura di vertice. E’ stata rappresentata una dirigenza inadeguata rispetto agli standard medi, non solo dei manager privati, ma persino di quelli delle aziende municipalizzate! Si, proprio quelle aziende che sono in molti casi al centro dell’attenzione della Magistratura per comportamenti non proprio da assumere ad esempio.
Adesso quali altri atti di questa tragicomica commedia andranno in scena?
Suggeriamo prudenza ai conducator dell’Istituto e di mettere da parte strumentali analisi delle competenze della dirigenza apicale condotte da poco trasparentemente selezionate società che non garantiscono neutralità, né per metodo seguito, né per recenti trascorsi di portafoglio clienti.
Non è sfuggito a nessuno, non a noi, che i numeri emersi dall’assessment combacino perfettamente con le intenzioni di riduzione della dirigenza, trapelate qua e là nei mesi passati: 5 Aree di Coordinamento Centrale, 27 Direzioni Centrali e i restanti Dirigenti Generali da avviare alla rottamazione.
Un caso? Pensiamo proprio di no!
Quel che sospettavamo si sta concretizzando, ma invitiamo l’Amministrazione a ritornare su un sentiero di trasparenza e correttezza. Siamo per il riconoscimento del merito e per la selettività nell’attribuzione degli incarichi dirigenziali. Ma il tutto deve avvenire nel rispetto delle regole e della trasparenza delle scelte. Con sistemi e percorsi che non lascino spazi a leciti sospetti di strumentalità. Non vorremmo che accadesse, così come ha dovuto riconoscere spinta da una sentenza di condanna, l’Agenzia delle Entrate in questi giorni, dopo aver tentato un percorso analogo.
Invitiamo inoltre l’Amministrazione a non farsi chiudere in un cerchio magico! E a dialogare con tutta la dirigenza. Quello stesso cerchio magico, composto dalle stesse persone, che ha sostenuto la conduzione di uno dei periodi che saranno ricordati come i più oscuri della storia di questo Istituto.
 
 
                                                           IL COORDINATORE GENERALE UILPA-INPS
                                                                           (Sergio CERVO)