Cari Colleghi,
in occasione dell’approvazione dei precedenti documenti di bilancio, la UIL ha richiamato l’attenzione sull’enorme disavanzo economico-patrimoniale dell’INPDAP e sulle cc.dd. misure di contenimento della spesa ritenendo necessari interventi legislativi.
Grazie anche alla nostra attività e alle nostre sollecitazioni, con la legge di stabilità 2014 è stato in parte neutralizzato il disavanzo della gestione pubblica delle pensioni prevedendo che le anticipazioni di bilancio per 21,7 miliardi già concesse all’ex INPDAP siano considerate trasferimenti definitivi. Si esprime altresì soddisfazione per la soluzione adottata di coprire l’intero disavanzo della cassa dei dipendenti statali che non poteva essere posta a carico dell’INPS.
Tutto ciò avrà una positiva ricaduta sui risultati di bilancio dell’Istituto per circa 25 miliardi.
Sono iniziative che vanno nella giusta direzione.
Ma non basta.
E’ necessario che la fiscalità generale si accolli il passivo delle gestioni previdenziali pubbliche ex INPDAP, in particolare anche della cassa dei dipendenti degli enti locali, la CPDEL, senza depauperare le risorse, i contributi versati dai dipendenti privati e dei parasubordinati.
Così pure è necessaria un’inversione di tendenza sulle spese di funzionamento. Come è possibile ridurre continuamente le spese di funzionamento e le risorse umane, già al di sotto del fabbisogno minimo indispensabile, senza incidere sulla corretta erogazione delle prestazioni? C’è forse un malcelato tentativo di aprire le porte alla gestione privata della previdenza per favorire caste a danno dei cittadini?
La UIL ha più volte sottolineato e rimarcato che i risparmi che l’INPS è tenuto ad effettuare non vanno a beneficio delle gestioni amministrate dell’INPS, non diminuiscono le spese di amministrazione delle pensioni che invece restano invariate. Queste somme sono versate allo Stato e quindi costituiscono per l’INPS un’uscita come tutte le altre spese: si tratta cioè di una vera e propria espropriazione, di somme prelevate a danno dei pensionati per essere destinate a coprire spese al posto della fiscalità generale. L’Istituto dovrebbe reagire con le opportune iniziative.
Ho già parlato del disavanzo dell’ex INPDAP e di evitare che si confondano i patrimoni dell’INPS quale gestore della previdenza privata con quello dell’ex INPDAP, gestore di una previdenza pubblica in forte disavanzo.
Oltre a questo aspetto, ribadisco che si deve distinguere con chiarezza l’assistenza dalla previdenza al fine di consentire valutazioni oggettive sull’andamento della spesa previdenziale in Italia
La UIL pertanto, pur nella correttezza dei documenti di bilancio, non può che esprimere a tutela degli iscritti, dei pensionati e dei lavoratori dell’INPS, un giudizio politico estremamente negativo in ordine all’approvazione del documento.
Questa Organizzazione esprime, infine, un augurio di buon lavoro al dott. Vittorio Conti, Commissario straordinario, auspicando che sappia intessere con gli altri Organi dell’Istituto, in particolare il CIV, rapporti improntati alla massima lealtà e collaborazione superando gli steccati alzati, peccando di presunzione e arroganza, dal Presidente dimissionario.