No, non siamo stati presi da un attacco di nostalgia, non stiamo pensando alla celeberrima canzone di Little Tony ma al pessimo articolo pubblicato ieri dal quotidiano La Verità. Il quotidiano in parola, attacca spesso il nostro Presidente e, indirettamente, tutto l’Istituto per scopi intuibili.

Ieri, il quotidiano ha attribuito la carenza di personale delle sedi del Nord e i ritardi nelle pratiche di invalidità, TFR ed i malfunzionamenti dell’Istituto alla presunta mobilità del personale che tende a ricongiungersi ai propri cari.

La cronica carenza di personale dell’Istituto che affonda le radici nel blocco delle assunzioni durato decenni, le frequenti riorganizzazioni, la multicanalità selvaggia che costringe a cercare la medesima pratica più volte a fronte di diverse richieste, fanno ben più che la mobilità di pochi colleghi peraltro sostituiti dai neoassunti come sempre si è fatto nelle amministrazioni pubbliche in occasione dei concorsi.

Un superamento complessivo della lavorazione delle pratiche presso la sede cui afferiscono, residuo arcaico di un’informatica limitata dalla potenza elaborativa e dalla capacità delle reti di telecomunicazione, dovrebbe superare i limiti del progetto speciale PNRR creato con questo obiettivo e forse potrebbe migliorare la produttività complessiva. Si dovrebbe (ri)pensare un Istituto senza confini regionali dove le persone possano specializzarsi e ricevere una formazione degna di questo nome, erogata e fruita con il giusto tempo e non con un orecchio allo sportello ed un occhio sulle pratiche ancora da fare. Probabilmente, la specializzazione potrebbe creare bacini di professionalità e un’osmosi di conoscenze fra il personale alleggerendo il carico sulle sedi maggiormente in difficoltà. Ma questo tema, degno di confronto sindacale nell’organismo paritetico per l’innovazione, supera le poche righe di un articolo scritto per denigrare l’Istituto ed i suoi lavoratori che, invece, meritano rispetto perché, a prescindere da tutto, sono i lavoratori che all’Istituto dedicano tempo e cuore, questo sì, matto per il loro ruolo sociale!

IL COORDINATORE GENERALE

UILPA-INPS

 

Sergio Cervo