inflazione

Studi di settore confermano che la Pubblica Amministrazione italiana è in crisi, vittima di una carenza strutturale di personale qualificato, con un tasso di turnover elevato e un’incapacità di attrarre giovani talenti che continuano a preferire il settore privato o l’estero, dove le opportunità e le condizioni di lavoro sono migliori.

Uno degli ostacoli principali è rappresentato dalla retribuzione media, che continua a essere inferiore rispetto a quella dei colleghi europei, insieme a una progressione di carriera che raramente risponde alle aspettative e ai sacrifici dei lavoratori pubblici. Come biasimarli!

Basta guardare l’ultima Ipotesi di CCNL Funzioni Centrali 2022-2024 per rendersi conto che, ancora una volta, a subire i tagli sono i lavoratori e le lavoratrici della Pubblica Amministrazione.

Per questo la UILPA ha detto NO a un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro che non è in grado di rilanciare il lavoro pubblico e calpesta la dignità di tutto il personale impiegato.

Ci riferiamo ai salari non sufficienti a coprire i costi della vita; al valore nominale del buono pasto fermo a 12 anni fa; alla decurtazione dello stipendio per malattia con grave trattamento discriminatorio rispetto al settore privato; al blocco imposto al Fondo risorse decentrato; per non parlare dell’ingannevole spot sulla settimana corta!

Potremmo continuare, ma ci fermiamo, almeno con le parole.

Non si ferma, invece, la battaglia che la UILPA continua a portare avanti a difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici!

Roma, 17 dicembre 2024

                                                                       Coordinamento Nazionale UILPA INPS