In materia di sicurezza sul lavoro quali sono i compiti dell’INPS?

Con il decreto numero 146 del 2021 l’INPS ha visto assegnati ai propri Ispettori compiti sulla sicurezza tecnica. Purtroppo per questi compiti gli Ispettori Inps non erano e non sono tutt’oggi formati.  Perciò i nostri Ispettori continuano a lottare contro l’illegalità nel mondo del lavoro combattendo l’evasione e l’elusione fiscale, strumenti utilizzati dalle aziende fraudolente che per ridurre i costi di produzione sacrificando la sicurezza. Pertanto, con la sua azione l’Inps elimina la concorrenza sleale permettendo alle aziende sane di recuperare quote di mercato e dunque di averte maggiori attenzioni sulla sicurezza. Da sempre ho ribadito che alla legalità contributiva corrisponde la sicurezza nel mondo del lavoro.

L’organico degli ispettori è sufficiente per affrontare ai compiti richiesti?

No, gli ispettori Inps sono ormai solo 890 registrando un calo di circa 600 unità dal 2015 ad oggi per effetto della legge numero 149. Tenga poi presente che il ruolo degli Ispettori Inps è a esaurimento. Le conseguenze son pesanti per le casse pubbliche. Infatti, sette anni di riduzione del personale hanno portato un minor accertato nel bilancio dello Stato di circa 3 miliardi e mezzo. Risorse che si sarebbero potute utilizzare per il Welfare nazionale e che sono venute a mancare.

All’interno dell’Inps qual è la situazione relativa alle norme sulla sicurezza del personale?

L’Istituto cerca di prestare la massima attenzione alle norme sulla sicurezza dei propri dipendenti. Tuttavia, ci sono casi di pericolosità dovuti a locali ormai vecchi. Inoltre, grazie al lavoro dei Rappresentanti per la Sicurezza giungono sempre nuove segnalazioni di criticità. Segnalazioni che si cerca di raccogliere per rendere sempre più sicuro i luoghi di lavoro.

Basta limitarsi alla verifica del versamento dei contributi spettanti ai lavoratori per dire che un’azienda è sicura per la salute e la sicurezza dei propri dipendenti?

No, la regolarità contributiva è un elemento di bontà dell’azienda che può essere verificato per via informatica dall’ufficio e per questo esiste una apposita vigilanza documentale che interviene in caso di scoperture o irregolarità. L’ispezione avviene per verificare se il quadro documentale presentato è reale o meno, se i lavoratori registrati sono effettivamente quelli che realmente lavorano, se sono nel numero dichiarato, se le cifre corrisposte ai dipendenti sono le stesse di quelle registrate nei modelli Uniemens inviati e con cui si raccolgono per ogni lavoratore le informazioni retributive e contributive. Diciamo che la componente ispettiva interviene nella situazione patologica quando non quadra la documentazione presentata dall’azienda. Allo stesso tempo l’accesso sui posti di lavoro consente anche di notare anomalie che saltano agli occhi degli ispettori. I quali le segnalano immediatamente a chi ha la capacità tecnica di valutarle.

Quali suggerimenti darebbe al nuovo Governo per affrontare il dramma degli infortuni sul lavoro?

Uno per tutti: tornare ad assumere ispettori in INPS, INAIL, INL ed ASL. Ispettori che siano sempre più specializzati, ispettori tecnici che sappiano dare risposte sulla sicurezza e non solo controlli formali di documenti di valutazione dei rischi, ispettori che abbiano formazione pluriennale con corsi di studio specializzati in materia di sicurezza.

A cura dell’Ufficio comunicazione UIL Pubblica Amministrazione

Roma, 17 gennaio 2023

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