Con la fine del mese di ottobre è possibile stilare un piccolo bilancio dell’andamento dei casi di COVID-19 all’interno degli ambienti di lavoro della Direzione Generale. In occasione di un incontro sul tavolo nazionale per il generale monitoraggio delle misure di sicurezza a valle del protocollo per la mitigazione del rischio da contagio, il datore di lavoro ha dichiarato 92 casi dall’inizio della pandemia.

Oltre 50 casi sono stati riscontrati a partire dal rientro del 15 settembre con un incremento corposo a partire da inizio ottobre come era lecito attendersi con un periodo di incubazione che si aggira tra i 10 ed i 14 giorni nonostante il mini lock-down della provincia di Latina abbia tenuto a casa i dipendenti della DG che risiedono in quella provincia. La città di Roma è in vetta alla classifica regionale per numero di contagi ed i reparti ospedalieri cominciano ad essere sotto stress.

Nonostante la nostra Regione sia la sesta per numeri di contagio, la percentuale di positivi al test rispetto al numero di tamponi effettuati è quadruplicata (dal 2 all’8%) nel mese di ottobre ed il tasso Rt di riproduzione del virus ha raggiunto la soglia dell’1,5 inserendo il Lazio nello scenario 4 del documento per la “Prevenzione e risposta al Covid-19” condiviso tra Stato e regioni e delineando a breve termine profili di lock-down locali, chiusure delle regioni, delle ultime classi delle scuole medie e delle scuole superiori per didattica a distanza al fine di ridurre la pressione sui mezzi di trasporto pubblico e dei rischi di contagio ed un imminente DPCM potrebbe regolamentare uniformemente i comportamenti già previsti.

Nel contempo, ci risulta che non sempre sono accolte le richieste dei dipendenti rispetto alla riduzione ad un giorno o all’esonero totale dalla presenza fisica con quattro o cinque giorni di smart working. La presenza media giornaliera di circa 800 persone nel solo plesso di Ciro il Grande, e 1400… quasi 1500, come direbbe Troisi, in tutta la DG, che a nostro parere, nel contesto attuale meriterebbe un’ulteriore riflessione da parte della dirigenza rivedendo al ribasso le presenze prima di venir sorpresi dalle disposizioni annunciate nel nuovo DPCM.

Nella giornata di domani, 2 novembre, è stato concesso l’uso di alcuni spazi del plesso di Ciro il Grande per riprese cinematografiche tra i quali la sala Aldo Moro inibendo parzialmente il passaggio ai dipendenti che prestano servizio presso il “Cubetto” della formazione. Pur conoscendo il mondo della cinematografia professionale che, in questo periodo, presta particolare attenzione alle proprie maestranze con frequenti tamponi a tutto il personale e non comprendendo pienamente l’opportunità dell’operazione non istituzionale e durante la normale giornata lavorativa dei dipendenti, invitiamo i colleghi alla minima interferenza con il set cinematografico, a prendere visione del messaggio Hermes 4024 e a valutare eventuali problematiche di parcheggio connesse alle aree riservate alla produzione cinematografica in piazzale dell’agricoltura. Confidiamo che il ricavato per il noleggio degli spazi istituzionali trovi adeguato utilizzo per implementare servizi e migliorie a favore del personale e della sicurezza.

COORDINAMENTO UILPA - INPS DG

Claudio Checcherini

RLS di Direzione Generale