Bollettino del rientro del primo luglio


Quindici giorni fa vi abbiamo spiegato perché non abbiamo potuto sottoscrivere la proposta di accordo di DG per il rientro in ufficio anzitempo rispetto al contenuto della direttiva 3 del Ministro della Funzione Pubblica (31/7/2020). 

Premesso che a noi interessava che il graduale ritorno alla normalità avvenisse in sicurezza e che l’OMS, non noi, ha ribadito che il rischio pandemico è ancora particolarmente insidioso, riteniamo che in questa occasione non siano ammessi errori.

Sul rischio pandemico, sembrerebbe essere stata recepita la nostra richiesta di dotare tutto il personale amministrativo di mascherine chirurgiche ma questa è solo una minima concessione dato che sul SUE (Sistema Unico Economale) sono ancora disponibili le cosiddette mascherine di comunità modello “bandana” Montrasio che non sono certificate e non sono di tipo chirurgico.

Oggi è stato dato il via ad un rientro parziale negli uffici della direzione generale ai colleghi obbligati per le attività indifferibili, ai volontari, ai quasi volontari, ai quasi convinti ed ai sospinti. Ciò in quanto, probabilmente per una difficoltosa interpretazione dei numerosi messaggi del datore di lavoro congiuntamente alle disposizioni del direttore generale, sembrerebbe essersi attivata una procedura di rientro forzato ma volontario. Tacendo delle problematiche che avevamo evidenziato in occasione degli incontri con la delegazione trattante, segue il bollettino di guerra della giornata odierna. 

Con il messaggio Hermes 2635/2020 il datore di lavoro di sede centrale spiegava che gli impianti sono di tipologie differenti nei vari plessi. Gliimpianti di condizionamento, oggi, sono stati accesi a macchia di leopardo:

  1. il plesso di via Ciro il Grande è in attesa di completamento dell’installazione dei nuovi filtri per essere attivato nella totalità ma dove può funzionare, è stato attivato dopo le 11.00, siamo dispiaciuti per gli oltre 400 colleghi che hanno patito il caldo tutto il giorno,
  2. il plesso di via Beccaria è privo di condizionamento centralizzato, ce ne duole per gli oltre 50 colleghi che hanno fatto una sauna;
  3. lo stabile di via Chopin non è ancora climatizzato ma l’unità di trattamento d’aria esterna non potrà essere attivata secondo le linee guida del CGTE pur potendo funzionare con le sole unità interne;
  4. lo stabile di via Listz ha l’impianto acceso ma sembrerebbe accesa anche l’unità di trattamento d’aria che, secondo le linee guida fornite dal CGTE, non dovrebbe essere attiva perché provoca ricircolo di aria; 
  5. lo stabile di via Ballarin sembrerebbe non essere condizionato ma il numero limitato di persone al lavoro potrebbe giustificare la mancata accensione;
  6. lo stabile di via Civiltà del Lavoro è stato acceso lunedì ma sanificato successivamente all’accensione, forse ad impianto acceso, martedì ed oggi, contrariamente alle disposizioni.

Noi ci chiediamo e chiederemo in tutte le sedi se le prescrizioni del CGTE relative al condizionamento sono state fornite per pura formalità oppure sono soggette a cattiva interpretazione a prescindere. In ogni caso, anche per le elevate temperature di questi giorni, riteniamo non adeguate le condizioni per il rientro. Ricordiamo ai colleghi che ci hanno scritto lamentando malori che possono rivolgersi al PIM.

COORDINAMENTO UILPA - INPS DG

Claudio Checcherini