Nel corso della giornata del 15 marzo si è tenuto un incontro con il neo-Presidente dell’Istituto, prof. Pasquale Tridico.

Il Presidente ha esordito in apertura di riunione manifestando la volontà di ripristinare un clima di serenità sul piano delle relazioni sindacali all’interno dell’Istituto ed ha comunicato, come segno tangibile di tale proposito, la propria volontà di rivedere la, ormai tristemente, nota Determinazione Presidenziale n.153 del 30 novembre 2018 sul Piano dei Fabbisogni del personale per il triennio 2018/2020, contro cui sono tuttora pendenti ben due ricorsi presentati dalle scriventi organizzazioni sindacali: un ricorso dinanzi al TAR del Lazio per illegittimità del provvedimento ed un altro, dinanzi al giudice ordinario, per comportamento antisindacale dell’Amministrazione.

In particolare, il Presidente ha dichiarato di voler rivedere la Determinazione n.153/2018 su vari punti: la totale assenza di passaggi verticali dalla area A all’area B (passaggi per i quali diventa imprescindibile, al fine di rimuovere eventuali controinteressati, esaurire la graduatoria del concorso pubblico B1 risalente al 2010), il mancato rispetto delle norme contrattuali dell’area VI relative ai professionisti sulla distribuzione degli stessi tra i due livelli differenziati e la ridefinizione dei fabbisogni della dirigenza di prima e di seconda fascia ridimensionando sostanzialmente i tagli effettuati. Prima di emettere la nuova Determinazione, ci è stata garantita un’informativa sindacale preventiva(mancata in precedenza), in modo da sanare anche questa ferita al sistema delle relazioni sindacali (avviso ai naviganti: qualche buontempone interno, già anticipato sui social dall’attivo “compagno di merende” Pinocchio,scriverà di aver ottenuto dall’Amministrazione, grazie al proprio impegno, una “nuova simultanea determina di assunzioni”. Nulla di più falso in quanto, una volta preso l’impegno DI modificare la determinazione n.153/2018, l’Amministrazione dovrà necessariamente adottare un atto di pari livello, ma con contenuti differenti).

Nel formulare sinceri auguri di buon lavoro al Presidente, abbiamo chiesto il ripristino di corrette relazioni sindacali nell’Istituto, quale presupposto indefettibile per poter lavorare insieme per il bene dell’Inps e dei suoi lavoratori.

Nel corso del confronto abbiamo altresì rimarcato la necessità di rivedere anche la Determinazione presidenziale n.177/2018 sulle progressioni verticali verso l’area C al fine di semplificare una procedura selettiva disegnata, sbagliando, sulla falsariga di un concorso pubblico quando, al contrario, ci troviamo di fronte a selezioni interne che nel triennio 2018/2019/2020, così come le ha immaginate il legislatore, in deroga alla disciplina ordinaria del Decreto Legislativo n.165/2001, devono valorizzare l’esperienza, le competenze e le abilità conseguite sul campo da chi opera da anni all’interno dell’Istituto.

Un altro punto sul quale ci siamo soffermati riguarda la chiusura dei contratti integrativi 2018 delle Aree, dei Dirigenti, dei Professionisti e dei Medici: è giunto il momento di sciogliere i nodi su tutti i CCNI relativi al 2018 ed avviare, in tempi brevi, la discussione sui contratti integrativi del 2019.

Il Presidente ci ha garantito che prenderà in considerazione tutte le nostre richieste e, con riferimento al nostro grido d’allarme sulla grave carenza di personale, ci ha assicurato che il concorso per 967 consulenti della protezione sociale è oramai nella sua fase conclusiva, per cui le prossime immissioni di personaledovrebbero avvenire già dalla metà di maggio,annunciando, nel contempo, ulteriori assunzioni straordinarie per effetto degli stanziamenti di spesa, 50 milioni di euro, già inseriti nel D.L. n.4/2019 in attesa di conversione in Legge alla Camera dei Deputati.

È venuto davvero il momento di ripristinare un clima di sincera collaborazione fra tutti gli attori coinvolti, per garantire all’Inps ed ai suoi lavoratori quella serenità lavorativa che consentirà di riacquisire il ruolo centrale che meritano.

Per questa ragione, abbiamo dato la nostradisponibilità a rinviare il ricorso presentato per comportamento antisindacale e verificare le condizioni di sospendere la trattazione della richiesta di sospensiva della determinazione n.153/2018 rinviando al giudizio di merito, come segnale di apertura rispetto alle dichiarazioni del Presidente.

Roma, 18 marzo 2019

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

FIALP CISAL

CIDA