Il nuovo corso dell’Istituto da Lei annunciato nel corso degli incontri tenuti presso le varie sedi ha portato una nuova speranza fra i dipendenti dell’INPS e sentire finalmente parlare di riconquista del proprio ruolo da parte del più grande Ente europeo ha dato nuova fiducia ai dipendenti, poi la doccia fredda provocata dall’atteggiamento tenuto da parte Sua e della Dirigenza dell’Istituto nei confronti dei colleghi di area A e B. Non si riesce a capire per quale motivo i colleghi di area A e B che, avendo i requisiti previsti per passare all’area B o all’area C (possibilità valida anche per i colleghi di area A, in presenza dei requisiti) debbano studiare su dispense e libri universitari. Quando l’Istituto chiede quotidianamente a questi colleghi di svolgere mansioni di area C chiede loro conoscenze a livello universitario delle materie previste nel bando o chiede loro di svolgere un lavoro di livello superiore? Nessuna obiezione si potrebbe fare alle richieste del D.G. e del Presidente se il bando fosse per far svolgere ai colleghi nuovi lavori con mansioni superiori, ma in questo caso si tratta solo di parziale tardiva regolarizzazione economica di un lavoro professionalmente già svolto da parecchi anni. Invece di ringraziare i colleghi per quanto fatto fino ad oggi l’Istituto pretende livelli culturali diversi con prove selettive diverse da quelle fino ad oggi richieste. E se da domani i colleghi smettessero di fare lavori di mansioni superiori in che situazioni si troverebbe l’Istituto? Speriamo, come sigla, che ci sia una riflessione attenta su questi aspetti e che alla ripresa delle trattative venga portato il giusto correttivo e si decida di fornire numerosi quiz ai colleghi, utili ad esercitarsi per la prova di selezione che, purtroppo, non riuscirà a soddisfare e regolarizzare la posizione di tutti. Siamo sicuri che l’Istituto, nell’esaminare la posizione contributiva verso ditte che pagano i propri dipendenti con un livello di retribuzione inferiore rispetto alle mansioni svolte, lo consentirebbe? Sicuramente la pausa estiva porterà ottimi consigli alla Dirigenza e noi come Sindacati, da settembre, dobbiamo pensare che è giunta l’ora di intervenire contro la Legge Brunetta che è il vero laccio per l’ottimale andamento delle progressioni economiche all’intero della pubblica amministrazione.
Firenze, 02/08/2019
Il Responsabile Regionale Uilpa Inps Ruggero Bertolini