Ci ha lasciato poche ore fa l’amico Pino Manzi, un dirigente sindacale di spessore, appassionato conoscitore delle norme, esperto di comunicazione, impegnato da sempre ed ancora oggi nella difesa dei diritti dei lavoratori e dei cittadini sebbene fosse in pensione da solo poche settimane.

Ora che il pianto ed il dolore ci tolgono le parole, vogliamo ricordare Pino con le sue stesse parole appassionate di un breve video (fai click qui per vederlo: https://inps.uilpa.it/ciao-pino ) che, seppur prodotto qualche tempo fa, sintetizza il suo impegno sindacale e l’attualità del suo pensiero:

“Il senso del dovere è continuare a svolgere il proprio compito con la consapevolezza che la giornata sarà più dura ed impegnativa di quella di ieri perché siamo abbandonati dalla nostra dirigenza. Il senso del dovere è continuare a dare servizi e risposte all’utenza nonostante veniamo maltrattati e minacciati dagli stessi utenti. Il senso del dovere è continuare a sviluppare tecniche di aggiornamento alle norme in continuo cambiamento senza perdere il ritmo imposto dai nostri colleghi burocrati lontani dalle realtà produttive.  Il senso del dovere è continuare a credere che la difesa dello stato sociale passi attraverso il quotidiano sacrificio di ognuno di noi consapevoli che ai vertici poco importa dello stato sociale. Il senso del dovere è continuare ad eseguire il lavoro con procedure complicate, insensate ed ideate da chi vuole proteggersi dalla norma anziché semplificare la vita nostra e dell’utenza. Il senso del dovere è continuare ad impegnarsi nonostante la professionalità dei lavoratori non sia considerata e valorizzata da chi dovrebbe difenderci. Il senso del dovere è continuare ad agire nel rispetto di quelle regole che ci fanno essere orgogliosi e fieri di essere in quella classe di lavoratori che agiscono al servizio di altri lavoratori.

Il senso del dovere è tutto questo ed altro ancora che noi esercitiamo senza mai vantarci. Peccato che non tutti abbiano lo stesso senso del dovere ma, si sa, chi ha la pancia piena non crede al digiuno”.