Ognuno si congedò dalla vita nel modo che più gli si addiceva. Alcuni pregarono, altri bevvero oltre misura, altri si inebriarono di nefanda ultima passione. Ma le madri vegliarono a preparare con dolce cura il cibo per il viaggio, e lavarono i bambini, e fecero i bagagli, e all’alba i fili spinati erano pieni di biancheria infantile stesa al vento ad asciugare; e non dimenticarono le fasce, e i giocattoli, e i cuscini, e le cento piccole cose che esse ben sanno, e di cui i bambini hanno in ogni caso bisogno. Non fareste anche voi altrettanto? Se dovessero uccidervi domani col vostro bambino, voi non gli dareste oggi da mangiare?” (Primo Levi, Se questo è un uomo).

Questa giornata dedicata al ricordo, ci deve far riflettere sull’importanza che riveste l’analisi e lo studio continuo di un periodo così oscuro della storia del nostro Paese e dell’Europa per capire, se fosse possibile, la Shoah.

Il valore della vita umana dovrebbe essere universalmente riconosciuto e condiviso, mai minacciato. E invece, succede che improvvisamente la vita di un uomo, di una donna, di un bambino non ha alcun valore, l’essere umano viene annientato, prevale e diventa essenziale la difesa della “razza”.  Solo con un impegno consapevole, sincero, volto alla diffusione della cultura del rispetto delle persone e della tolleranza possiamo sperare che simili atrocità non si ripetano.

Roma, 27 gennaio 2024

                                                             Il Coordinamento Nazionale UILPA INPS