Il 28 aprile c’è stato un ulteriore incontro con l’Amministrazione per discutere la bozza sul rinnovo del CCNI 2021 per il personale dell’Area Medica dell’Istituto, iniziato il 23 febbraio u.s.

Visionando la prima parte della bozza sembrava che fossero state accolte le nostre richieste di stralciare dal documento tutte le indennità previste per gli incarichi, deleghe ed interim assegnati “ad personam”.

Abbiamo pensato che l’Amministrazione avesse recepito anche quanto espresso dal Direttore Generale in occasione di precedenti incontri sul riconoscimento illegittimo di incarichi conferiti senza alcuna selezione. Ci siamo anche ricordati di quanto riferitoci in altra occasione dall’Amministrazione che il CCNI 2021 dei medici sarebbe stata la fotocopia di quello del 2020 e che tutte le questioni legate alle deleghe e agli interim sarebbero state discusse e affrontate per il CCNI 2022 e forse superate dalla indizione di concorsi e bandi di interpello.

Arrivati all’articolo 7 ci siamo dovuti ricredere e constatare che quanto si era fatto uscire dalla porta lo si è cercato di far rientrare dalla finestra. Infatti abbiamo riscontrato la presenza di una sezione aggiunta e non presente nella precedente bozza: “Per il solo anno 2021, ai medici cui sia stato affidato uno o più incarichi di coordinamento ad interim per la copertura di posti vacanti è corrisposta una maggiorazione della retribuzione di risultato del 20%, limitatamente al periodo di copertura di detto incarico”.

Al fine di avere argomentazioni oggettive su cui dibattere, abbiamo richiesto il numero di tali incarichi ad interim al fine di definire il “quantum” economico della richiesta. Ci è stato risposto che il provvedimento avrebbe interessato un numero di medici tra le 30-35 unità. Ci è stato chiesto quindi di avallare il pagamento di una funzione non prevista contrattualmente attingendo a somme non oggettivamente quantificate ma che riteniamo non trascurabili, dal fondo medici a scapito dei tanti medici che non sono stati “unti dal Signore”. Oltre la beffa il danno.

Come al solito è stata invocata la necessità di conferire tali interim e deleghe in relazione all’emergenza creatasi nella gestione di molti CML e funzioni apicali. Non abbiamo potuto fare a meno di rimarcare che la crisi dei medici è stata da noi denunciata ed era prevedibile da svariati anni.

Non sarebbe stato più trasparente e corretto bandire il concorso per medici di II fascia funzionale negli anni passati come da anni stiamo chiedendo?

Non sarebbe stato più trasparente e corretto indire procedure di interpello per la copertura delle troppe U.O.S. a tutt’oggi ancora vacanti come da anni stiamo chiedendo?

Abbiamo anche ricordato, quale condizione pregiudiziale, quanto riportato nella dichiarazione congiunta riportata nel CCNI medici del 2020 con la quale si dichiarava esplicitamente che gli incarichi di coordinamento per il personale dell’Area Medica ad interim sarebbero stati erogati “laddove vi siano risorse aggiuntive derivanti dalla contrattazione collettiva nazionale e da disposizioni di legge, sul Fondo rispetto alla consistenza del CCNI 2020”.

Come prevedibile nulla è stato aggiunto al Fondo, anzi nel 2021 è prevista una riduzione del fondo per la retribuzione accessoria di circa 1.350.000 euro così come sono diminuite di circa 71.500 euro le risorse destinate alla retribuzione di risultato rispetto al 2020.

Riteniamo giusto e corretto rimarcare, come già fatto in altri comunicati, che il problema degli incarichi e degli interim nulla ha a che fare con il livello di professionalità dei medici ai quali tali incarichi sono stati assegnati ma entra nella profonda sostanza della irregolarità contrattuale e procedurale della loro assegnazione.

E’ stata riconosciuta dall’Amministrazione l’eliminazione della dicitura “in fase di affiancamento” per i colleghi della Croce Rossa che oramai svolgono da anni tutte le attività legate al ruolo con innegabile professionalità. Non abbiamo avuto nulla da eccepire al riconoscimento del coefficiente 115 della retribuzione di risultato ai pochi medici (6/7) di II fascia provenienti della CRI che, loro malgrado, sono stati tenuti in ruoli subalterni.

L’incontro si è concluso con un rinvio a prossima riunione confidando nel raggiungimento di una soluzione condivisa fra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali.

FP CGIL INPS

Antonella Trevisani

Francesco Reali

UILPA INPS

Sergio Cervo

Gian Paolo Cioccia