Come è noto, nel rispetto del dettato normativo, l’INPS dovrebbe approvare, entro il prossimo mese di marzo, un piano industriale contenente gli indirizzi da seguire ai fini dell’integrazione delle Strutture di INPS, INPDAP ed ENPALS, nonché del relativo personale.

Secondo le notizie negli ultimi giorni diffuse dagli organi di stampa, da ultimo a seguito di un’audizione del Presidente in sede di Commissione parlamentare per il controllo sull’attività degli Enti Previdenziali, sarebbe allo scopo stato predisposto uno schema di piano industriale al momento al centro di una interlocuzione tra gli Organi di vertice dell’Inps. Schema che, ci è stato più volte assicurato, sarebbe stato oggetto di confronto anche con le OO.SS.

A più riprese, nella convinzione che le soluzioni alle diverse problematiche scaturenti dal processo di integrazione vadano ricercate assicurando ai lavoratori adeguati livelli di partecipazione, abbiamo chiesto all’Amministrazione di aprire, sul tema del riassetto organizzativo e funzionale complessivo dell’Inps, un apposito tavolo di confronto.

Rispetto a ciò, esprimiamo vivissima preoccupazione, sia per le necessarie garanzie di rafforzamento dei servizi che per una buona organizzazione del lavoro, non solo a tutela dei livelli occupazionali ma, soprattutto, dei cittadini e del sistema delle imprese italiane.

Tali risultati potranno essere raggiunti solo se si lavorerà nella direzione di recuperare i preoccupanti ritardi sinora registratisi – la legge che dispone l’unificazione degli Enti risale al mese di dicembre 2011 – e superando la logica ragionieristica del mero perseguimento di obiettivi di risparmio che sembra si stia facendo strada.

In un momento tanto complesso e delicato, caratterizzato da un profondo processo di riorganizzazione che coinvolge tutte le Strutture e tutto il personale di un Ente, quale è l’INPS, strategico per la tenuta del welfare nel nostro Paese, è necessario che gli Organi dell’Istituto operino ricercando e condividendo le linee strategiche da seguire per la predisposizione del citato piano industriale; un piano che, a nostro avviso, oltre a consentire di valorizzare l’impegno e le professionalità interne ed il ruolo della dirigenza, dovrà, fra l’altro, individuare le soluzioni organizzative più idonee affinché l’INPS risponda sempre più adeguatamente alla crescente richiesta di tutela che proviene dai cittadini e dal sistema delle imprese.

Ridurre il piano industriale dell’INPS ad un mero provvedimento di attuazione di una spending review fatta solo di tagli lineari alle risorse sarebbe sbagliato e dannoso per la stessa funzionalità dell’Ente, per la quale, invece, sarebbe importante un intervento deciso nei confronti delle troppe attività esternalizzate, a partire dalle consulenze.

Richiamato il diritto delle Organizzazioni Sindacali ad una precisa e puntuale informazione, funzionale a condividere e negoziare le linee di costruzione del piano in questione, chiediamo, una urgente convocazione di un tavolo di confronto specifico sull’argomento.

Distinti saluti

Roma, 21 gennaio 2014

     FP CGIL                                                 CISL FP                                                  UIL PA
(S. Chiaramonte)                                     (A. Nardella)                                            (E. M. Ponti)