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Abbiamo partecipato e convocato Assemblee insieme alle lavoratrici e lavoratori di Rieti e Frosinone, per cercare di capire insieme a loro, dove si nascondessero le motivazioni che per l’ennesimo anno vedono queste due sedi, penalizzate ingiustamente dal cruscotto, nell’incentivo di qualità.

Una qualità e una attenzione ai bisogni dell’utenza che invece da sempre è stata perseguita dai lavoratori delle due sedi provinciali, e dalle Agenzie del rispettivo territorio.

Una qualità che si traduce nel lavorare le pratiche ed erogare le prestazioni, secondo il buon senso dettato dall’etica del lavoro, che impone di dare risposte ai cittadini, nell’ordine cronologico con il quale hanno fatto le domande all’Inps, “disobbedendo” alle logiche perverse imposte dalle regole del cruscotto, che prevedono che un prodotto “scaduto” oltre i termini, diventi tossico, e pertanto vada toccato il meno possibile...

Una qualità certificata e riconosciuta dalle ispezioni dell’Audit, che ne hanno decretato la bontà dei procedimenti operativi.

Una qualità che si percepisce anche negli uffici di ricezione pubblico, dove raramente accadono episodi di intemperanze, dove non è quasi mai necessario l’intervento delle forze dell’ordine, dove il clima di stima e fiducia fra cittadini e lavoratori INPS, si percepisce quotidianamente. L’eccezione è rappresentata da quelle realtà, come Anagni, dove il numero esiguo di colleghi sta creando notevoli disagi.

Ma tutto questo purtroppo non paga. Il miglioramento continuo messo in atto non basta. Tante lavorazioni, come ad esempio l’APE sociale, nel cruscotto non pesano.

Di sicuro, alcune riorganizzazioni interne, non condivise con il personale ma imposte, hanno minato la sostenibilità dell’intera struttura. Di certo alcune rigidità nell’organizzazione dei settori, non hanno favorito il coinvolgimento e la condivisione degli obiettivi, e crediamo che anche su questi aspetti l’Amministrazione debba intervenire per normalizzare quelle situazioni cristallizzate che frenano l’armonia.

E’ indubbio che il perdurare di tali riconoscimenti negativi, fa scendere vertiginosamente il senso di appartenenza e l’autostima di ognuno, portandolo inevitabilmente ad atteggiamenti regressivi. L’Amministrazione pertanto intervenga, affinché ai lavoratori di Rieti e Frosinone, venga riconosciuto economicamente lo sforzo fatto, soprattutto alla vigilia di importanti adempimenti sulle nuove norme in tema di pensioni e sostegno al reddito, e per affrontare le emergenze di prestazioni da erogare, correlate alle crisi aziendali nei rispettivi territori.

Chiediamo pertanto alla Direzione Regionale, un urgente incontro congiuntamente alle RSU di Rieti, Frosinone, Cassino e Anagni, per poter rappresentare lo stato d’animo dei lavoratori, e chiedere con forza l’intervento presso la Direzione Generale, affinché si ponga fine a questa continua punizione, nei confronti di chi si impegna ogni giorno con dedizione a fare bene il proprio lavoro.

Roma, 21 febbraio 2019

FP CGIL/INPS Roma e Lazio
Massimiliano RUGGIERO

CISL FP/INPS Roma e Lazio
Alessandro ANSUISI

UIL PA/INPS Lazio
Carlo CAMPAGNA