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È da poco trascorso un mese dall’ultimo incontro dell’amministrazione con le organizzazioni sindacali in materia di valutazioni individuali. Nell’incontro si era dimostrato scientificamente, grazie ad un prezioso lavoro del coordinamento generale statistico, attraverso lo studio della correlazione tra i valori di produttività misurati e le valutazioni soggettive della dirigenza che, a dir poco, le valutazioni soggettive preliminari non erano state effettuate in modo accurato.

Riteniamo che la valutazione intermedia, a prescindere dal fatto che NON avesse rilevanza ai fini della retribuzione del TEPI, sia stato un ottimo banco di prova per dimostrare che il sistema meriti un’approfondita fase di rodaggio e presenti amplissimi margini di miglioramento.

Avevamo rappresentato alla delegazione trattante che, a nostro parere, i valutatori andassero formati specificamente ed opportunamente per evitare di ottenere l’effetto contrario sia sulla retribuzione del TEPI sia, soprattutto, sulla produzione generando disaffezione e malcontento. Disaffezione e malcontento che oggi riguardano gran parte del personale per tacere delle importanti difficoltà riscontrate nell’applicazione del reassessment, elemento che potrebbe essere causa di performance negative.

Le valutazioni definitive dovrebbero essere completate a breve ma non è dato di sapere cosa sia stato fatto per migliorare le performance soggettive dei colleghi che avessero ricevuto le valutazioni peggiori.

Già abbiamo detto che non è possibile imputare ai colleghi valutazioni negative se chi, essendo a conoscenza di lacune evidenziate nella valutazione soggettiva, non abbia fatto nulla per migliorarle.

È stata fatta formazione approfondita sui lavoratori? Sono stati formati i valutatori per rendere uniforme la tassonomia a livello nazionale? È stato aggiustato il modello di reassessment per adeguarlo alle possibilità effettive delle nostre sedi?

Quanto dovremo attendere per risposte univoche?

Il personale ha mandato avanti l’Istituto nei momenti bui della pandemia in condizioni estreme e non merita ulteriori mortificazioni.

IL COORDINATORE GENERALE

UILPA-INPS

 

Sergio Cervo