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Nel sistema delle relazioni sindacali ridefinite dal vigente CCNL, il confronto rappresenta il momento di dialogo costruttivo tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali, dialogo che permette ai sindacati di partecipare attivamente alla definizione delle misure organizzative che l’amministrazione intende adottare e all’amministrazione di adottare, con la garanzia della condivisione, le misure più idonee a garantire l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa.

Questo il confronto, ma nulla di tutto ciò è avvenuto in occasione dei tavoli sindacali per l’adozione del regolamento sui nuovi criteri per l’attribuzione degli incarichi di coordinamento a professionisti e medici, criteri che la contrattazione demanda appunto al confronto.

L’amministrazione infatti, dopo quasi due mesi di incontri, non ha recepito alcuna delle modifiche sostanziali che i sindacati hanno proposto per adeguare il regolamento al dettato ed allo spirito del contratto collettivo.  A fronte dei numerosi incontri intercorsi e delle puntuali e precise proposte da parte dei sindacati, l’amministrazione ha fatto finta di non capire e, nell’ultimo incontro, ha proposto un testo di regolamento addirittura peggiore del precedente testo. Non solo non ha apportato le modifiche sostanziali da più parti richieste, ripiegando su  modifiche minime, residuali e di poco conto, ma cosa ancora più grave, ha ribadito con maggior fermezza che la “riconferma” è la regola generale di attribuzione dell’incarico, declassando la selezione a regola residuale; è tornata nuovamente e ripetutamente a parlare di “interpello” e di conferimento motivato da parte del Direttore Generale e non di procedura selettiva e di conferimento in base a graduatoria, quasi gli incaricati fossero dei veri e propri dirigenti;  ha dato più spazio e più valore a criteri selettivi legati alla mera discrezionalità a discapito dei criteri oggettivi previsti dalla contrattazione nazionale. In pratica tutto il contrario di quanto a più voci richiesto e tutto senza ragionevole motivazione.

In realtà l’amministrazione non è nuova a questi comportamenti. Al di fuori di ogni confronto, ha bandito un “interpello” per il conferimento dell’incarico di Coordinatore Generale Tecnico-Edilizio utilizzando i criteri di cui alla determinazione presidenziale 33/2018 non in linea con le regole poste dal vigente CCNL e, sempre senza reale confronto, ha disposto in ordine alle selezioni per i livelli differenziati di professionalità, con regole in palese contrasto con il dettato contrattuale.

Non è più tollerabile questo atteggiamento.

Spiace ricordare all’amministrazione che l'adozione di provvedimenti attinenti all’organizzazione del lavoro senza l'osservanza dell’obbligo di confronto concreta un comportamento antisindacale in quanto impeditivo e limitativo dell'esercizio dell'attività sindacale. Spiace ricordare all’amministrazione che il mancato rispetto di un accordo contrattuale – specie se nazionale - configura comportamento antisindacale in quanto mina in maniera rilevante la capacità di confronto, di rappresentatività e di espressione degli interessi dei lavoratori che sono elementi imprescindibili dell'attività del sindacato, ma tanto è. Confidiamo quindi in un ripensamento del comportamento complessivo dell’amministrazione in modo da evitare che le tali questioni vengano trattate in altre sedi .

Procedura selettiva per il conferimento degli incarichi di coordinamento: quella prevista dal CCNL e quella adottata dall’amministrazione.

La normativa contrattuale, liberamente negoziata tra le parti sociali, impone all'ente di procedere alla copertura dei posti funzioni di coordinamento attraverso una procedura selettiva assistita dalle garanzie di trasparenza e obiettività, di precostituzione dei requisiti, di pubblicità e motivazione. Ciò a garanzia non solo dell’autonomia dei professionisti ma a garanzia di quella funzione di presidio di legalità che il professionista può garantire solo se libero ed indipendente dalla dirigenza.

In considerazione di ciò le parti sociali, in sede nazionale, hanno delineato una procedura di conferimento incarichi professionali:

 

Nulla di tutto questo è dato riscontrare nella procedura disciplinata dal regolamento che l’amministrazione vuole licenziare.

Infatti in base al regolamento in adozione:

Bene che dire! Se il contratto ha forza di legge tra le parti e se ancora l’amministrazione è tenuta al rispetto delle regole di trasparenza, imparzialità non discriminazione, il disvalore giuridico del regolamento licenziato dall’amministrazione è agli atti.

Se è vero che, come ci insegnano, l’interpretazione della normativa contrattuale deve essere fatta non solo tenendo conto del dato letterale e logico, essendo, invece, necessario esaminare le disposizioni del CCNL in maniera complessiva e sistematica, avendo riguardo alla funzione che le norme mirano a garantire, la non corrispondenza del regolamento in adozione al dettato contrattuale è agli atti come è agli atti la responsabilità di un futuro e certo contenzioso che non ci vuole vedere complici.

 

Il Coordinatore Medici

UIL PA - INPS

Gian Paolo Cioccia

Il Coordinatore Professionisti

UIL PA - INPS

Maria A. Tuminelli

                        Il Segretario                                            Il Coordinatore Generale

                 Comparto F.C. UNAEP                                             UIL PA – INPS

                      Oreste Manzi                                                        Sergio Cervo