Il numero dei contagi degli ultimi giorni (19.143 soltanto ieri), in crescita esponenziale, nasconde una situazione di innegabile criticità connessa sia alla percentuale di positivi (sul totale dei tamponi effettuati) crescente (passata in poche settimane dal 2% al 10%) sia al numero di ricoveri (10.549 attualmente ricoverati di cui 1.049 in terapia intensiva) e di decessi (ieri 91) che, crescendo di settimana in settimana, delineano l’imminente saturazione dei posti disponibili negli ospedali e dunque una minore possibilità di assistenza sanitaria.

Il lock-down generalizzato non è più sostenibile per il nostro Paese, dicono gli esperti, ma alcune misure chirurgiche per limitare l’ulteriore espansione del Coronavirus andrebbero applicate in fretta. Gli altri paesi europei sono alle prese con ben altri numeri del contagio per aver adottato tardivamente le misure per le quali il nostro Paese è stato preso ad esempio nel mondo. A prescindere dalle buone pratiche, ora potremmo analizzare ed utilizzare le misure introdotte altrove con il miglior esito: una tra queste è il lavoro agile.

Il lavoro agile è la misura che, in assoluto, tutela maggiormente tutti riducendo il numero di persone che si muovono e la saturazione degli ambienti. Per questo, da mesi, insistiamo perché venga adottata durante l’emergenza sanitaria per tutte le attività delocalizzabili.

Il protocollo per la riduzione del rischio da COVID-19 del 3 giugno scorso che non firmammo perché ritenevamo le misure troppo blande sta segnando il passo e necessiterebbe di una revisione ed una standardizzazione per garantire livelli di sicurezza più alti e per limitare il rischio di contagio al lavoro in tutte le sedi dell’Istituto.

Riteniamo che sia altrettanto urgente delineare e contrattare con l’amministrazione tutte le sfaccettature del lavoro agile emerse durante il periodo emergenziale per far sì che alcune idiosincrasie vengano rimosse definitivamente.

Ed è necessario che tutte le questioni organizzative del lavoro siano risolte al più presto anche in vista della profonda revisione delle prestazioni a sostegno del reddito in corso di definizione nel nostro Paese e che vedranno l’Istituto e tutto il personale protagonisti di una nuova, ulteriore, sfida e trasformazione.

Le ripetiamo di seguito in attesa che l’amministrazione, oltre alle manifestazioni di disponibilità della Direttrice Generale e del Presidente, cominci a predisporre il Piano Organizzativo del Lavoro Agile previsto dalla circolare del Ministro per la Pubblica Amministrazione:

  1. Fasce di reperibilità oraria, modalità di contatto e diritto alla disconnessione dei lavoratori (anche in vista della direttiva comunitaria in imminente stesura);
  2. Modalità di misurazione della prestazione lavorativa e riconoscimento del lavoro straordinario e del buono pasto;
  3. Parità di genere, tutela della disabilità, della genitorialità e dell’età anagrafica del dipendente, distanza dalla residenza e criteri di scelta in caso di eccesso di domanda di lavoro agile.

La pandemia necessita di azioni immediate ed urgenti: noi ci siamo anche nel week end per i lavoratori e per il Paese. L’amministrazione?

Struttura di Coordinamento

IL COORDINATORE GENERALE

Tutela salute, sicurezza e ambiente

UILPA-INPS

UILPA-INPS

 

Claudio Checcherini

Sergio Cervo