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La figura dell’infermiere all’INPS è indispensabile non solo nella pandemia ma anche nei periodi ordinari per fronteggiare l’enorme carico di lavoro derivante dalle visite mediche, ma dopo le pacche sulle spalle, come avvenuto anche per altre categorie di lavoratori, puntualmente è stata dimenticata al momento del riconoscimento.

Gli infermieri sono stati usati al bisogno come personale sanitario e come amministrativo: buoni per valutare i bisogni assistenziali, fare triage, ma altrettanto utili per le attività amministrative connesse alle pratiche in trattazione.

Gli infermieri ed il personale sanitario sono stati costretti a rientrare nelle sedi col Paese ancora in piena pandemia e “puniti” perché impossibilitati a svolgere parte della loro prestazione in modalità agile!

 

PER LORO NIENTE SMART WORKING. Il lavoro agile è una modalità di lavoro che non può essere assoggettata al ricatto dei Direttori: “Se mi fate questo lavoro allora … forse un giorno a settimana ve lo concedo ….“ quasi come se lavorare da casa significasse lavorare di meno.

Lavorare da casa favorisce la concentrazione e massimizza i tempi elevando i risultati, e i dati accumulati e sbandierati in questi mesi lo dimostrano.

Si indichino con precisione le attività lavorabili in modalità agile e quelle da svolgere necessariamente in presenza e si permetta anche agli infermieri di fruire della modalità agile del lavoro. Senza disparità!

IL RESPONSABILE UILPA                                               IL COORDINATORE GENERALE

AREA INFERMIERISTICA                                                                 UILPA-INPS

   (Gerardo ANGONA)                                                                (Sergio CERVO)