Il 2019 è ormai andato via e la UILPA INPS può tracciare con soddisfazione un bilancio dell’attività svolta, nell’esclusivo interesse delle colleghe e dei colleghi che, ogni giorno, profondono le migliori energie per garantire il mantenimento dell’elevata qualità dei servizi dell’Istituto, una delle gemme del welfare del nostro Paese.

Anche quest’anno, siamo stati in prima linea, senza praticare sconti a nessuno, sul versante delle progressioni verticali da A a B e da B a C: la firma della determinazione 184 del 18 dicembre del 2019 ha aperto un nuovo capitolo nella definizione dei passaggi tra le aree, e la UILPA INPS può tranquillamente affermare che si tratti di un traguardo realizzato anche con il nostro contributo in termini di volontà e perseveranza.

Lo abbiamo voluto fortemente a partire dal 10 ottobre 2017, data che ha sancito l’avvio di un preciso impegno da parte dell’Amministrazione, al quale ha fatto seguito un ulteriore esito, ovvero la rivisitazione da parte del presidente Pasquale Tridico dei contenuti della determina presidenziale n.177 /2018 adottata dal predecessore Tito Boeri.

Altra battaglia che abbiamo condotto strenuamente ha riguardato la risoluzione dell’annoso problema del mansionismo, una questione sulla quale non abbiamo mai mollato: siamo felici di condividere con i colleghi  e le colleghe gli esiti positivi di un percorso che, ad oggi, ha condotto all’individuazione di una possibile soluzione in deroga alle previsioni dell’articolo 52, comma 1 bis, del decreto legislativo 165 del 2001, che permetta per il triennio 2020 – 2022 di procedere alle progressioni verticali in Area C.

Ma ancora non ci basta e rivolgiamo la nostra attenzione a tutti i colleghi in possesso di diploma di scuola media superiore ai quali attualmente è negato l’accesso all’Area Superiore così come ai colleghi in area A in possesso della laurea. 

Nel 2019, abbiamo siglato il contratto integrativo del 2018, che ha visto l’aumento del TEP, i cui esiti sono stati visibili già nelle busta paga di novembre con i relativi arretrati a decorrere dal 1 giugno 2018, e la maggiorazione oraria del 20% per il personale impiegato nel front end.

E, in un momento storico come questo, così delicato per le progressioni verticali, continuiamo a chiedere con forza che venga messa in atto la pubblicazione dell’archivio dei quiz per dare modo ai colleghi di affrontare una prova densa di implicazioni emotive e aspettative con estrema serenità.

Tra le “conquiste” delle quali andiamo più fieri, figura la 42 bis, da noi sempre affrontata nei tavoli nazionali: la nostra determinazione ha pagato, poiché l’anno si è concluso con la firma della determinazione che, di fatto, ha dato l’avvio al ricongiungimento di tanti lavoratori e lavoratrici ai loro figli e familiari, autorizzando l’applicazione di una norma orientata al sostegno dei nuclei familiari e dei bambini in tenera età. 

Ci sono altre questioni ancora sul “tappeto”, come la produttività: abbiamo vigilato e continueremo a vigilare con la massima attenzione affinché nessun lavoratore sia penalizzato in merito all’erogazione di fondi concessi solo al raggiungimento degli obiettivi prefissati e la cui eventuale assenza non può certamente essere addebitata a scelte che non competono il personale.

IL COORDINATORE GENERALE
UILPA-INPS
(Sergio CERVO)