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All’indomani della nomina del nuovo D.G. dell’INL Gen. Alestra, si è immediatamente rimessa in moto la macchina del fango. Una subitanea produzione di comunicati, richieste di incontro, lettere aperte al Ministro, documenti, statistiche etc. etc., il tutto per fornire in tutta fretta ai nuovi inquilini del Ministero una rappresentazione parziale, molto parziale sulla complessa e contorta vicenda INL.

Per quanto ci riguarda, il nostro punto di vista sull’argomento è ormai noto, e quindi non ci uniremo al coro delle Cassandre. Riteniamo invece utile e necessario invitare il nuovo D.G. ad attivarsi per riaprire un confronto con tutte e tre le componenti interessate, INPS INAIL INL.

Riteniamo inutile e poco fruttuoso continuare questa azione settaria e faziosa di pressione verso i soggetti interessati. Stando troppo vicino al sole ci si riscalda, è vero, ma si può anche incorrere nell’Icariano errore di avvicinarsi troppo, con il rischio di sciogliersi e poi precipitare.

Occorre invece effettuare una approfondita verifica sugli effetti che sta producendo la istituzione dell’INL, il cui unico risultato è stato quello di creare ulteriori fratture e divisioni profonde tra il personale deli Enti interessati. Una bella trappolona che purtroppo ha funzionato. Il dito accusatore deve invece essere puntato, non verso gli intransigenti ispettori di questo o di quell’Ente, ma verso chi ha generato questa mostruosa pazziella a costo zero.

Quella che nelle intenzioni doveva essere una vera e propria agenzia oggi è ridotta ad essere una organismo ibrido con risultati molto deludenti. Un organismo che si trascina dietro tutti i lacci e lacciuoli burocratici ministeriali con un evidente appesantimento dell’azione ispettiva. A questo punto, piuttosto che continuare a guardare nell’orto del vicino, sarebbe opportuna e necessaria una comune e profonda riflessione, senza alcun pregiudizio. E se questo dovesse significare la creazione di una Agenzia Unica con una sua autonomia gestionale, sganciata dalle logiche ministeriali, ben venga. Ma sicuramente non a costo zero!

Ma se l’Agenzia, in quanto tale, dovesse incorrere in un fallimento, come in effetti si sta già verificando, bisogna anche avere il coraggio di ripensare ad un diverso modello organizzativo, che preveda tra l’altro, attraverso un coordinamento meglio organizzato dei tre Enti, un livellamento verso l’alto delle retribuzioni di tutti gli ispettori. Noi non ci siamo mai sottratti al confronto.

 

IL COORDINAMENTO NAZIONALE
                UILPA/INPS