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Mentre siamo ancora in attesa che l’Amministrazione, dopo due rinvii e ad oltre tre mesi dal primo e unico confronto, si decida, bonta’ sua, a convocare le OO.SS. per affrontare la problematica relativa all’orario di servizio e di lavoro dell’area Vigilanza, riceviamo numerose segnalazioni dai territori in merito a comportamenti difformi e iniqui che la dirigenza sta assumendo in merito alla gestione del personale ispettivo. Con la circ. INL n. 2/2017 pensavamo di aver chiarito in modo esaustivo le diverse competenze e responsabilità che afferiscono ai tre Enti, Inps Inail e Isp. del lavoro, laddove è espressamente specificato che il personale ispettivo continua a dipendere gerarchicamente dall’Ente di appartenenza. Se tutto ciò risponde al vero, non trova alcuna motivazione l’atteggiamento che sta assumendo l’Amministrazione in merito alle richieste di trasferimento del personale ispettivo presso altra sede o provincia o regione, poiché viene richiesto all’INL un parere su tali trasferimenti non previsto dalle norme. Solerti, formali ma poco informati dirigenti regionali e provinciali, richiedono i suddetti pareri anche quando si tratta di trasferimenti nell’ambito della stessa provincia o regione, creando inutili lungaggini burocratiche attraverso passaggi non previsti assolutamente dalle norme. Un modo come un altro per non decidere o delegare ad altri. Per quanto concerne invece le vicende legate alla produttività dell’area ispettiva , questa sta assumendo aspetti davvero grotteschi. Alcuni Dirigenti Regionali, attraverso goffi tentativi, hanno cercato di scaricare sui RUO e sugli ispettori la responsabilità dei risultati negativi legati alla produttività. Noi respingiamo con forza tali comportamenti. Troppo comodo presentare il conto a fine anno. Solo adesso si sono svegliati da un lungo torpore? Dov’erano prima? Sicuramente ci sono figure lautamente retribuite che non possono esimersi dagli obblighi e dalle responsabilità che gli competono. Comunque sia chiaro a noi non piace e non vogliamo in alcun modo assecondare la odiosa politica dello scaricabarile.

Nella valutazione dell’attività ispettiva l’Amm.ne tenga conto delle vicende che hanno attraversato il mondo della vigilanza ispettiva Inps, vicende che hanno notevolmente influito sul clima lavorativo degli ispettori, in particolare in alcune realtà, minandone la tranquillità e la serenità nell’operare. Inoltre è appena il caso di sottolineare che fino al mese di aprile l’attività ispettiva è rimasta ingessata dalla mancanza di direttive precise, da una latitante programmazione, dall’assenza di una adeguata formazione in merito al ruolo di UPG, e dalla confusione determinata da una modulistica raffazzonata, insufficiente, incompleta e poco chiara anche nella sua intestazione.

Sicuramente nell’immediato futuro è anche il caso di rivedere i parametri legati alla programmazione ispettiva, in quanto riteniamo che è ormai tempo di superare la vecchia logica dell’accertato contributivo, orientando maggiormente la programmazione dell’attività su obiettivi legati alla presenza dell’ispettore sui territori (n. di accertamenti). A parere dalla scrivente una costante presenza sui territori degli ispettori crea un effetto deterrenza verso comportamenti fraudolenti o illegali generando un ciclo virtuoso.

Sono queste alcune problematiche che intendiamo affrontare sul tavolo nazionale attraverso un confronto con i vertici dell’Amm.ne che speriamo avvenga in tempi brevissimi. Una ulteriore dilatazione dei tempi di convocazione del suddetto incontro, formerà da parte di questa O.S. una valutazione negativa con le conseguenti azioni di protesta.

IL COORDINATORE GENERALE UILPA-INPS

                 (Sergio CERVO)