"Colgo l'occasione per fare a tutti voi i miei migliori auguri di una buona estate".
Con queste parole si conclude la nota, pubblicata sulla intranet dell'Istituto, con la quale Boeri ha annunciato lo scorso 28 luglio il varo degli ultimi atti della riorganizzazione Inps.
Peccato che la stessa cosa non possano dire tutti quei colleghi che sulla base delle dichiarazioni rese dallo stesso Presidente nel corso dell'ultima informativa sindacale si sono visti di punto in bianco privati di qualsivoglia prospettiva di crescita professionale, di stabilizzazione o di assunzione a pieno titolo nei ruoli dell'INPS: la sensazione, che incomincia a diventare quasi una certezza, è che all'attuale Vertice politico del nostro Ente poco interessi del futuro di persone in carne e ossa che hanno dato tanto in questi anni o che potrebbero con la loro assunzione contribuire non poco alle carenze di personale nelle sedi.
Dire che l'Istituto ha bisogno per il futuro solo di personale di area C, "di colleghi che ci aiutino ad essere dei veri e propri consulenti al servizio dei cittadini", e che per questo motivo il reclutamento di nuove unità deve essere fatto esclusivamente in quell'area per poi riservare un misero 20% agli interni, vuol dire non solo abbandonare al loro destino i 155 idonei della graduatoria del concorso pubblico a B1, valida fino al 31.12.2016, ma significa soprattutto ignorare che in questa Amministrazione operano colleghi di area A e B, che quotidianamente, insieme al resto del personale, svolgono attività qualificate, caratterizzate da quella consulenza, nei confronti di lavoratori, pensionati, percettori di prestazioni a sostegno del reddito, aziende e professionisti, che si vorrebbe reperire altrove.
Ben vengano le nuove assunzioni annunciate nel XV° Rapporto annuale INPS presentato al Parlamento lo scorso 7 luglio.
In un Ente dove l'età media ha raggiunto i 53 anni e si avvia, da qui al 2020, a raggiungere i 58 anni, siamo i primi a chiedere che si immettano nuove risorse nelle sedi ormai al collasso per carenza di personale, ma questa operazione non può realizzarsi penalizzando chi da anni opera in comando all'interno dell'Inps, magari con la promessa di una futura stabilizzazione (che non fa i conti con le Amministrazioni di provenienza recalcitranti a dare nuove proroghe), chi è già stato valutato come idoneo in un concorso pubblico a B1 e chi, come il personale di area A e B di ruolo (magari risultato idoneo nelle ultime selezioni interne per la posizione ordinamentale dell'area superiore), si è conquistato sul campo il "diritto" ad una progressione economica.
Proprio perché noi vogliamo tenere unite tali esigenze e non vogliamo discriminare, chiamiamo a raccolta tutto il personale, di area A e B ed i giovani idonei del concorso pubblico, a settembre per un'iniziativa di carattere nazionale nella quale far confluire tutte le legittime aspettative dei colleghi e chiedere al Presidente Boeri di non fare "figli e figliastri".