Dopo la riunione lampo dello scorso 4 dicembre sul C.C.N.I. 2015, quando la Delegazione di parte pubblica si è irrigidita su una posizione inaccettabile, azzerando di fatto quanto fin qui mediato, a tutt'oggi non ci sono stati segnali da parte dell'Amministrazione di voler riprendere il filo del dialogo negoziale interrotto.

Cosa succede? State giocando oppure si pensa di rinviare tutto al nuovo anno?

Il C.C.N.I. 2015 e l'avvio delle procedure per le selezioni interne alle Aree professionali sono argomenti troppo importanti per essere oggetto di prese di posizione infantili, chiusura totale su tutti i fronti (è stato un equivoco o è questa la reale volontà dell'Istituto?), o peggio, essere sottovalutati da chi rappresenta l'Inps.

Qui si gioca con la vita di 30.000 persone (da qui a fine anno si ridurranno a meno di 29.000) e dello loro famiglie: l'Amministrazione dia una risposta seria e credibile rispetto alle richieste che abbiamo formulato al tavolo negoziale (vedi nostro comunicato del 27 novembre u.s.) e ci dica se vuole davvero investire nel futuro del nostro Ente impegnando energie e risorse sul capitale umano che rappresenta il fattore di crescita più importante in qualsiasi organizzazione aziendale o comunità di lavoro che dir si voglia.

Ci dica qual è il progetto che gli attuali vertici hanno in testa sul futuro dell'Istituto e ci si confronti con le Organizzazioni Sindacali che qualche titolo ce l'hanno per formulare proposte, suggerire idee ed evitare che la macchina vada a sbattere contro il muro dell'insuccesso (mutatis mutandis la Legge Fornero non ha insegnato nulla?).

Noi siamo qui con il nostro senso di responsabilità che ci ha sempre caratterizzato, fermi sui principi e nello stesso tempo consapevoli del fatto che giocare con la vita lavorativa altrui non è degno di un datore di lavoro.

FP CGIL/INPS

Oreste CIARROCCHI

CISL FP/INPS

Paolo SCILINGUO

UIL PA/INPS

Sergio CERVO